Fondi alle Università, il presidente Ines De Marcodi Il Paese Nuovo, 2.2.2012 BARI - Un incontro insieme ai Rettori degli Atenei pugliesi per discutere dei problemi legati ai criteri di finanziamento da parte del Governo centrale. È questa la richiesta che il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola affida ad una lettera indirizzata al Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca Francesco Profumo. “Ho sempre considerato le Università pugliesi – scrive Vendola – una grande risorsa per la mia regione e non solo in termini di sviluppo economico (penso al contributo di una piccola e giovanissima Università come quella di Foggia allo sviluppo della Capitanata), ma anche in termini di sviluppo sociale e culturale dell’intero territorio. Sono convinto che un Paese cresce se cresce la cultura della maggior parte della sua popolazione e che sia un obbligo di civiltà investire nelle intelligenze e nei talenti, nella formazione e nell’alta formazione”. Perciò, continua Vendola, “una delle priorità del governo regionale è stata da sempre quella di investire nel sistema universitario, soprattutto attraverso l’utilizzo dei fondi europei, con progetti come il finanziamento di dottorati, di master, di borse di ricerca in collaborazione con il sistema produttivo pugliese, o utilizzando le risorse Fas sin dall’APQ per la ricerca del 2005/2008, fino ad arrivare al Piano per il Sud recentemente approvato, in una stretta collaborazione tra governo, regione, sistema universitario”. Secondo il presidente della Regione “le università pugliesi in questi anni hanno molto lavorato per risalire la china di un diffuso, e non sempre giustificato, “pregiudizio” nei confronti delle università meridionali. Hanno costituito una Federazione delle università pugliesi (che comprende anche l’Università della Basilicata e l’Università del Molise) che lavora in maniera solidale al rafforzamento dell’intero sistema. E mi rallegra molto il prestigioso riconoscimento al Politecnico di Bari da parte del SIR 2011 World Report o la buona posizione dell’Ateneo di Bari nel ranking del Times Higher Education 2011/2012”. Tuttavia, scrive Vendola, “mi preoccupa molto che i criteri di riparto del fondo di funzionamento ordinario, che fanno riferimento ad antiche e non sempre motivate ripartizioni, la suddivisione tra Università virtuose e non, l’accreditamento, previsto dalla legge Gelmini, delle sedi universitarie e dei corsi di studio possano penalizzare una realtà in movimento, che vede straordinarie eccellenze e grande dinamicità nella ricerca e nella didattica. Abbiamo bisogno di queste Università, abbiamo bisogno che non si svuotino dei migliori ricercatori e dei migliori studenti, ne abbiamo bisogno per qualificare sempre di più il nostro territorio che ha ancora sacche di deprivazione sociale e culturale, ne abbiamo bisogno per fermare la fuga dei cervelli e per prendersi cura dei cervelli che non possono fuggire. E per questo stiamo lavorando, anche se il tempo non ci è amico. “Per queste ragioni – conclude la lettera – Le chiedo un incontro insieme ai rettori pugliesi per discutere di questi problemi che vedono un comune impegno delle Università e della Regione”. |