Milleproroghe,
passa dalla Camera:
L’accesso al
vecchio sistema previdenziali sarà consentito dalla Gilda degli insegnanti di Venezia, 1.2.2012 La Camera ha approvato il decreto legge milleproroghe con 449 sì, 78 no e 11 astenuti. Il testo passa ora al Senato e probabilmente tornerà a Montecitorio per una terza lettura. Fra i temi ancora aperti nel Milleproroghe figurano ulteriori modifiche alle norme previdenziali per insegnanti, oltre che per gli esodati, i lavoratori precoci e i dipendenti delle Poste. L'esecutivo, ha affermato il sottosegretario all'Economia Gianfranco Polillo dando i pareri sugli ordini del giorno, si impegna a «continuare la discussione nelle Aule del Senato attribuendo una sorta di priorità» ai temi rimasti irrisolti alla Camera. La stretta sulla spesa del personale scolastico ed educativo degli enti locali (asili nido e materne) slitta al 2013. Viene quindi spostata al prossimo anno la riduzione di spesa, per le assunzioni a tempo determinato e con contratti di collaborazione, che attualmente è fissata al 50% delle risorse destinate a questa voce nel 2009. Novità in arrivo anche per il personale scolastico in procinto di andare in pensione. L’accesso al vecchio sistema previdenziale sarà consentito a chi avrà raggiunto i requisiti necessari entro il 31 agosto 2012. A partire dal 1 gennaio 2012 è dunque in vigore il sistema contributivo pro-rata anche per chi al 31 dicembre 1995 aveva almeno 18 anni di contributi, l'innalzamento a 66 anni dell'età pensionabile e a 67 dal 2021, 41 anni di anzianità contributiva per le donne e 42 per gli uomini per accedere al trattamento pensionistico anticipato. Nessun passo indietro da parte del governo nonostante le proteste che contro questo sistema. "L'intervento è duro, ma non credo che si possa riaprire questa partita. Tornare indietro sarebbe pericolosissimo", ha detto il Ministro del welfare Elsa Fornero in audizione davanti alle commissioni Lavoro e Affari Costituzionali alla Camera. "Le richieste che arrivano al mio tavolo - ha aggiunto il ministro - hanno a che fare non con il sistema pensionistico ma con gli ammortizzatori sociali". Il problema più spinoso è quello che riguarda il trattamento dei cosiddetti lavoratori "esodati" e di coloro che hanno iniziato precocemente a lavorare. I primi sono coloro che, trovandosi a lavorare in un'azienda in crisi, hanno accettato incentivi economici per lasciare il lavoro ma che rischiano di essere viene penalizzati dalle nuove regole: ora potranno andare in pensione con le vecchie regole se il rapporto di lavoro si è concluso entro il 31 dicembre. Per quanto riguarda i precoci i lavoratori che hanno raggiunto i 42 anni di contributi ma non i 62 anni d’età, potranno andare in pensione fino al 2017, senza penalizzazioni. Per il conteggio dell’anzianità contributiva saranno validi anche i periodi di assenza dal lavoro per gravidanza e servizio militare, per malattia, infortunio e cig, mentre resta fuori da conteggio il riscatto degli anni di università. |