Scuola: il mea culpa ironico del ministero

Da Caporetto a pecorina ammette comuni 'sbagliati' e traduzioni hot

  dall'ANSA, 16.2.2012

ROMA - Non si è ancora spenta l'eco delle sghignazzate suscitate dal celeberrimo tunnel della Gelmini, che un'altra sonora risata investe il ministero di viale Trastevere, per una ardita traduzione che ha trasformato il pecorino in pecorina, intesa non come sostantivo femminile ma come qualcosa di decisamente più "hot".

Lo scorso settembre a scatenare l'ilarità generale fu un comunicato diffuso da viale Trastevere in cui il ministro Gelmini, parlava, a proposito del superamento della velocità della luce, di un tunnel tra il Cern di Ginevra e il Gran Sasso. Una insospettata galleria di centinaia di chilometri che per settimane ha fatto impazzire il web: non si contano le parodie e gli sberleffi, finanche musicati, che hanno accompagnato l'infelice "uscita".

"Il tunnel di cui si parla nel comunicato non può essere per nessuna ragione inteso come un tunnel che collega materialmente Ginevra con il Gran Sasso", "il tunnel a cui si fa riferimento è quello nel quale circolano i protoni dalle cui collisioni ha origine il fascio di neutrini che attraversando la terra raggiunge il Gran Sasso" aveva spiegato il giorno dopo il ministero negando l'errore e cercando di mettere una toppa al buco, ma tant'é. Il danno si é rivelato irreparabile tanto da far cadere la testa dell'allora portavoce del ministro, Massimo Zennaro.

Stavolta, sei mesi e un governo dopo, viale Trastevere non è direttamente responsabile. Non può tuttavia declinare la responsabilità perché è il sito del ministero a ospitare la colossale cantonata che da ieri sera rimbalza su siti e social network. Decide di venirne a capo pubblicando on line una nota che già nel titolo "Le sviste di un 'infallibile' ministero" denuncia di aver scelto la cifra dell'ironia per ammettere gli errori, invocare le attenuanti e chiedere scusa. Nel Focus si cita in prima battuta lo svarione fatto resuscitando fra i comuni italiani Caporetto che non lo è.

Ma non è certo questo che ha fatto sganasciare gli internauti. Nella top degli errori si piazza l'intestazione di una ricerca uscita dall'ateneo di Firenze "Dalla pecora al pecorino- tracciabilità e rintracciabilità di filiera nel settore lattiero caseario toscano" e tradotta con "From sheep to Doggy Style". Peccato, per gli incauti redattori, che Doggy Style in inglese non significa pecorino, ma pecorina, parola dal significato assai più scabroso visto che identifica una posizione del Kamasutra. E il bando che riporta l'esilarante errore non è stato pubblicato soltanto sul sito del ministero. L'inappropriata traduzione - con tutta probabilità imputabile all'uso di un traduttore automatico - è finita pure sul sito della Commissione europea, facendo valicare all'indecente svista i confini nazionali.