Università,
Di Pietro e Zazzera
interrogano Profumo
8.2.2012.
“Il ministro
Profumo intervenga per porre rimedio alle gravi disparità tra le
università del nord e quelle del sud create dall’assegnazione delle
quote del Fondo di Funzionamento Ordinario da parte del Miur”. È
quanto chiedono il leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro,
e il deputato Pierfelice Zazzera in un’interrogazione parlamentare
rivolta al ministro dell’Istruzione.
“Il 3 gennaio
scorso i rettori della federazione del sistema universitario lucano,
molisano e pugliese hanno inviato una lettera aperta al ministro.
Nella missiva si sottolinea che lo scorso 14 dicembre il Miur ha
diffuso i dati sulla dotazione di Fondo di Funzionamento Ordinario (F.F.O.)
assegnata ai singoli atenei pubblici nazionali, elaborati in base al
Decreto Ministeriale emanato dal precedente ministro. La cosiddetta
‘quotapremiale’ del Fondo, quest’anno portata al 12% del totale,
comporta, come da normativa, premialità e penalizzazioni finanziarie
per gli atenei, cosiddetti, virtuosi e non virtuosi. La
distribuzione geografica delle due categorie di università è
tutt’altro che casuale: se si suddividono i 54 atenei valutati in
due gruppi di pari numerosità, ubicati rispettivamente a nord ed a
sud del parallelo passante per Foligno, si ottiene la seguente
situazione: dei 27 atenei centro-meridionali solo 2 appaiono,
peraltro piuttosto marginalmente, virtuosi, mentre delle 27
università del centro-nord ben 23 rientrano in questa fortunata
categoria”.
“Il Fondo – si
legge nell’interrogazione - storicamente assegnato dal ministero ai
singoli atenei, presenta differenze e sperequazioni assolutamente
ingiustificabili. Secondo i dati del 2010, infatti, l’università
meglio finanziata riceve quasi 6.500 euro a studente, mentre la meno
supportata deve accontentarsi di poco più di 2.200 euro. Tali
differenze hanno origini, storiche, precedenti alla recente
introduzione di criteri meritocratici di premialità, e si
configurano quindi come vere e proprie, ingiustificabili,
sperequazioni. È evidente che, a fronte di premesse così
differenziate, i risultati delle valutazioni di merito sui risultati
conseguiti non possono che risentire delle differenti condizioni di
partenza. E infatti, il confronto tra le due classifiche, di
“virtuosità” da una parte e di finanziamento storico dall’altra,
risulta particolarmente illuminante. Dei 27 atenei sovrafinanzati
rispetto alla mediana nazionale solo 8 hanno sede al centro-sud, e,
naturalmente,dei 27 atenei sotto finanziati solo 8 sono del
centro-nord. Da questi dati si può quindi inconfutabilmente, dedurre
che, in media, gli atenei che ricevono la maggiorazione di F.F.O.
non sono sovrafinanziati perché “virtuosi”, ma risultano (a questo
punto, solo apparentemente) “virtuosi” (cioè con performance
superiori alla media) proprio in quanto già preliminarmente sovra
finanziati”.
“La situazione,
già grave, è ulteriormente peggiorata dalle discutibili modalità con
le quali sono stati finora definiti i criteri ed i pesi
dell’algoritmo di premialità: nel merito, in quanto, ad esempio,
nella didattica si premia la facilità di superamento degli esami e
non la qualità della formazione ricevuta, e nella ricerca si portano
in conto solo alcuni capitoli di finanziamento nazionale ed europeo,
e non altri, e si ignorano gli indicatori bibliometrici
internazionali di produttività scientifica. E nel metodo, poiché
criteri e pesi vengono rivisitati ogni anno, e sempre a posteriori,
il che vanifica ogni seria volontà di management by objective da
parte degli atenei”. Nel testo dell’interrogazione, Di Pietro e
Zazzera chiedono al ministro Profumo di ‘introdurre un contributo
standard per studente, a valere su tutto il territorio nazionale, al
fine di uniformare in termini equitativi la distribuzione della
cosiddetta quota storica del F.F.O, e di stabilire criteri di
valutazione della premialità equi, condivisi con la comunità
accademica, e soprattutto preventivamente noti e stabili su
orizzonti temporali pluriennali’. Secondo i due esponenti dell’IdV è
necessario ‘sospendere, nelle more dell’introduzione del contributo
standard per studente e della definizione del nuovo sistema di
valutazione, l’applicazione della quota premiale del F.F.O. 2012,
che se fosse effettuata “sulla base dei criteri e dei parametri
utilizzati nell’anno 2011”, così come preannunciato nella nota del
30 dicembre scorso, porterebbe ad ulteriori insopportabili
esasperazioni delle sperequazioni denunciate’.
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l'interrogazione