Apertura delle graduatorie: Tuttoscuola, 14.2.2012 All’indomani dell’approvazione alla Camera dell’emendamento al DL "milleproroghe" che prevede la riapertura delle Graduatorie ad Esaurimento (GaE) a favore di 20-23mila abilitati e abilitandi (soprattutto dei corsi di scienze della formazione primaria), i sindacati scuola rappresentativi hanno rilasciato queste dichiarazioni, in parte poco favorevoli. “Il problema va risolto organicamente, per evitare di separare le graduatorie dalle assunzioni e creare nuove inutili attese”, ha dichiarato Massimo Di Menna, segretario della Uil scuola. Sulla stessa lunghezza d'onda, Francesco Scrima, leader della Cisl scuola: “La riapertura delle graduatorie ad esaurimento rischia di essere una ‘non soluzione’, se non si affronta in termini complessivi il problema del reclutamento”. Per Mimmo Pantaleo, segretario della Flc-Cgil, l'apertura delle graduatorie invece “è un atto dovuto al precariato della scuola che ha pagato pesantemente i tagli lineari del governo Berlusconi”. Rino Di Meglio, coordinatore della Gilda-Unams, ha dichiarato che “L'emendamento “indubbiamente sana alcune ingiustizie, ma non mancherà di sollevare le proteste da parte dei numerosi abilitati che, per svariati motivi, sono rimasti fuori”. Dello Snals, il maggior sindacato autonomo del settore scolastico, non si conoscono, a tutt’oggi, precise prese di posizione. Questi, dunque, erano stati i commenti sindacali di circa un mese fa. Ora che il dibattito si fa particolarmente caldo per l'avvicinarsi del momento finale al Senato per decidere la conferma o lo stop a quella apertura delle GaE, i sindacati si limiteranno a fare da spettatori o vorranno sostenere le parti in campo? Verso il ministro Profumo che sembra intenzionato a rivedere l’iniziale disponibilità all’apertura e a confermare, quindi, la blindatura delle graduatorie, i sindacati vorranno assecondarlo o contrastarlo? Oppure si limiteranno a commentare privatamente i fuochi d’artificio che sullo scottante problema l’Anief accende un giorno sì e un giorno pure.
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