Lieve flessione degli alunni che si avvalgono dell’insegnamento della religione cattolica Tuttoscuola, 28.2.2012 L’Annuario del Servizio Nazionale della CEI per l’Insegnamento della Religione Cattolica nelle scuole statali italiane, reso pubblico in questi giorni, registra per il 2010-11 una modesta flessione complessiva di quasi 0,2 punti percentuali degli alunni che si avvalgono dell’Irc confermando, tuttavia, una tendenza in atto da vari anni. Si avvale dell’IRC l’89,8%, pari a circa 7 milioni e 34 mila ragazzi sui 7 milioni e 833 mila che frequentano scuole statali. Nel 2009-10 si avvaleva dell’IRC il 90% degli alunni; nel 1993-94 la percentuale era del 93,5%. La flessione, minima ma costante, può essere messa in relazione al contestuale aumento di alunni stranieri che praticano religioni diverse da quella cattolica, tra i quali sono diversi i non avvalentisi. Dal 93-04 al 2010-11 è stata la scuola dell’infanzia statale a far registrare la più elevata flessione di bambini che si avvalgono dell’IRC, passati dal 96,6% al 91,5% (-5,1 punti in percentuale), seguiti dagli studenti delle superiori, scesi dall’88,6% all’83,8% (-4,8 punti in percentuale). Nelle scuole del Nord, dove nell’ultimo triennio vi è stato un sensibile calo di alunni che non scelgono l’insegnamento della religione cattolica, si avvale dell’IRC l’83,7%: negli istituti superiori se ne avvale il 73,5% e nella scuola dell’infanzia è l’83,7%. Nelle regioni centrali (l’Annuario comprende anche Sardegna, Abruzzo e Molise) la percentuale di chi si avvale dell’IRC è scesa all’89%, anche qui con flessioni nella scuola secondaria superiore e nella scuola dell’infanzia. Le scuole meridionali si confermano invece di gran lunga le più disponibili all’IRC, visto che anche attualmente se ne avvale il 98,1% dei ragazzi.
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