Prosegue il dibattito sulle semplificazioni
Giarda: rivedere Tuttoscuola, 1.2.2012 In un intervento pubblicato dal Messaggero e dal Mattino il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, scrive che “per rimuovere gran parte del 'valore legale' è sufficiente, per iniziare, vietare l'utilizzo del voto di laurea come titolo (o ridurne al minimo il peso) e vietare avanzamenti di carriera per effetto della sola acquisizione della laurea''. La questione centrale è quella della utilizzazione del voto di laurea nei concorsi. “Questo aspetto - spiega il ministro - è il cuore della proposizione 'valore legale del titolo di laurea' che si basa sull'assioma amministrativo secondo cui le università italiane sono dei cloni uniformi di un modello fissato dalla legge. Ma è evidente - osserva - che questo principio è del tutto infondato. Anzi, prosegue Giarda, il voto di laurea se è utilizzato “come titolo per giudicare l'idoneità o le capacità di laureati provenienti da università diverse può generare disparità di trattamento perchè attribuisce lo stesso peso a contenuti formativi potenzialmente diversi. Sarebbe come far pagare una uguale imposta sul reddito a soggetti che hanno un reddito diverso”. La misura prospettata dal ministro Giarda avrebbe il vantaggio di non richiedere l'abolizione del valore legale della laurea, argomento politicamente complicato e controverso. Basterebbe modificare i bandi di concorso e vietare per legge che gli avanzamenti di carriera nel settore pubblico scattino automaticamente al momento dell'acquisizione della laurea.
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