Contro l’abbandono scolastico
la scuola spagnola paga gli studenti

Tasso record, in campo le Regioni:
“Mille euro agli under 25 anni che tornano fra i banchi per il diploma”

 La Stampa, 10.12.2012

Visto il tasso record in Europa di abbandono scolastico, alcune regioni spagnole pagheranno gli studenti per farli tornare in classe e prendere il diploma di scuola media superiore. La misura fa discutere in tempi di recessione economica, perché è stata varata in Estremadura, una delle aree più povere, e in Andalusia, dove il tasso di disoccupazione giovanile supera il 40%. L’Estremadura pagherà mille euro ai giovani fra i 18 e i 25 anni che torneranno fra i banchi per ottenere il diploma; l’Andalusia promette 400 euro al mese ai ragazzi della stessa età che completano il liceo.

Sono quasi un milione in Spagna gli studenti fra i 18 e i 25 anni, che non hanno terminato gli studi di licenza superiore o formazione professionale, pari al 26,7% del totale nel 2011, secondo i dati del ministero della pubblica istruzione. Per loro le porte dell’Università rimangono chiuse.

In Estramadura il tasso sfiora il 30%. È un esercito di 28.000 ragazzi, che si aggiunge agli 8.000 della stessa età iscritti alle liste di disoccupazione senza avere il diploma in tasca.

Con il programma dei mille euro di incentivi, il governo regionale guidato da José Antonio Monago, del Partito Popolare al governo a Madrid, punta a formarne almeno la metà. E fino ad ora è stato “coperto” il 63% delle 3.900 `borse di studio´ previste.

«Abbiamo il dovere morale di non abbandonare giovani che hanno lasciato gli studi per lavorare nel settore edilizio o per altri motivi e ora sono disoccupati e senza formazione», spiega il responsabile regionale per il lavoro, l’imprenditoria e innovazione, Sergio Velazquez, in dichiarazioni a El Pais. Dei mille euro, gli studenti ne ricevono 500 a metà corso e il resto alla fine, se promossi in tutte le materie. Molti della cosiddetta generazione “ni-ni”, cioè né lavoro, né studi, sono studenti passati dai banchi scolastici ai cantieri edili negli anni del boom speculativo, poi rimasti senza impiego né formazione, e senza prospettive future.

Se l’iniziativa ha trovato il consenso del ministro dell’istruzione José Ignacio Wert, in quanto «contributo all’inserimento sociale», non è stata appoggiata dai sindacati e ha generato polemica fra i docenti.

Sono in molti a sostenere, infatti, che pagare uno studente scadente perché termini la scuola dell’obbligo snaturi il valore intrinseco della pubblica istruzione. Il danaro come unica motivazione? Secondo l’Associazione dei Dirigenti di istituti pubblici, c’è il rischio di falsare la valutazione dello studente, per non privarlo dell’incentivo.

In Andalusia, guidata dai socialisti, nel 2011 sono state stanziate 3.000 borse di studio da 400 euro al mese, per far studiare giovani fra i 18 e i 24 anni. Ma solo una cinquantina sono state assegnate, a causa dei rigidi requisiti previsti: iscrizione da oltre 12 mesi alle liste di collocamento, familiari a carico, e così via.

Per quest’anno la giunta regionale assicura di aver reso più flessibili i criteri di accesso. E, agli esperti che contestano l’efficacia del danaro utilizzato come esca, Juan Manuel Moreno, specialista in educazione della Banca Mondiale, replica sempre a El Pais: «Il tasso di abbandono scolastico in Spagna è tale - dice - da richiedere misure di choc: vale la pena sperimentare».