IL CASo
Trasparenza? Le private boicottano Profumo Il ministro ha lanciato il piano "Scuola in chiaro" per mettere a disposizione dei cittadini più informazioni possibili per scegliere. Nelle pubbliche si trovano moltissimi dati su attività e docenti. Nelle paritarie quasi nessuno di la Repubblica, 23.4.2012 Gli istituti paritari "boicottano" la "Scuola in chiaro" del ministro Profumo? Sembra proprio di sì. L'intenzione dell'inquilino di viale Trastevere è quella di rendere trasparente la scuola italiana - sia statale sia paritaria - mettendo a disposizione dei cittadini più informazioni possibili: numero di alunni e classi, orario delle attività e Piano dell'offerta formativa, servizi offerti e dotazioni multimediali possedute dalla scuola, risorse economiche e di personale. E tanto altro. Un progetto lanciato lo scorso mese di gennaio in concomitanza con le iscrizioni all'anno scolastico 2012/2013. Soltanto in questo modo, ha lasciato intendere Francesco Profumo, la scelta delle famiglie e degli alunni può essere consapevole. Ma, evidentemente, l'obiettivo della trasparenza non è troppo condiviso dalle scuole non statali. Navigando tra le migliaia di schede messe a disposizione dal ministero dell'Istruzione alcune settimane fa si ha una sgradevole sorpresa: mentre le scuole statali hanno messo in linea tante informazioni, la maggior parte delle private neppure le più banali. Semplice pigrizia e indolenza, o altro? Se si prova a cliccare sulla scheda di una paritaria, molto spesso, ci si imbatte nella laconica espressione: "dati non resi disponibili dalla scuola". "Scuola in chiaro" - spiegava il ministro Profumo - rappresenta il primo passo verso un'amministrazione più moderna e trasparente che, attraverso la rete internet, mette a disposizione dei cittadini tutte le informazioni necessarie, per accedere ai servizi e scegliere con consapevolezza dove iscrivere i propri figli. Questo strumento rappresenta anche un'occasione per le istituzioni scolastiche del Paese, che potranno fornire tutti i dati in proprio possesso sull'offerta didattica e la qualità degli istituti, con l'auspicio che il confronto reciproco inneschi meccanismi di miglioramento dell'intero sistema scolastico". "Recandosi" sulla scheda di un qualsiasi istituto statale è possibile sapere qual è il tasso di turn-over degli insegnanti e la percentuale di precari. Ma anche qualche informazione sulla difficoltà del corso di studi, attraverso le bocciature, e sugli esiti finali: promossi, sospesi e non ammessi. E' possibile, inoltre, sapere qual è il ricorso ai contributi richiesti alle famiglie e se la scuola è a misura di alunno o un megaistituto. Sulle paritarie, molto spesso, non ci sono informazioni. Eppure sarebbe interessante per le famiglie sapere se i docenti sono in possesso dell'abilitazione all'insegnamento o assunti a tempo indeterminato. E, oltre ai servizi che offre la scuola, anche qualche informazione sulla retta non guasterebbe. Invece, non si riesce a sapere neppure quanti alunni ha in carico l'istituto. |