45 milioni stanziati per i servizi
a favore dell’infanzia

 Tuttoscuola, 23.4.2012

Il Presidente del Consiglio Mario Monti aveva prospettato nella sua seduta di insediamento la necessità di investire sui servizi per l’infanzia per sostenere l’occupazione femminile.

Vi erano stati convinti plausi a questa sue proposte e molte aspettative soprattutto da parte dei Comuni e delle istituzioni impegnate nei servizi per la primissima infanzia.

Va ricordato, tra l’altro, che in fatto di servizi per la prima infanzia per bambini tra 0 e 3 anni (asili nido e altri servizi integrativi, come, ad esempio, le sezioni primavera) l’Italia è ampiamente sotto la media europea e ancora ben lontana, con il suo 12-13% di bambini accolti nelle strutture pubbliche e private, dal traguardo del 33% fissato per il 2020 dagli obiettivi di Lisbona.

Dopo quelle proposte di Monti, dopo i primi interventi governativi per la riduzione della spesa pubblica e per l’aumento delle diverse tassazioni, è andata aumentando l’attesa dei provvedimenti annunciati al momento dell’insediamento. Fino a pochi giorni fa.

Quasi in concomitanza con il discorso del Garante dell’infanzia e dell’adolescenza, che ha richiamato l’attenzione sul rischio che la crisi privi i bambini di classi non abbienti da un’occasione educativa che rappresenta anche una forma di perequazione sociale e di compensazione formativa, il ministro Andrea Riccardi ha annunciato lo stanziamento di 81 milioni per il piano famiglia, di cui 45 milioni per l’infanzia.

Non si tratta di un grande stanziamento, ma è comunque un segnale importante a cui, si spera, seguiranno a breve altri interventi. Lo stanziamento sarà assegnato alle Regioni e da queste ai Comuni con priorità di intervento per gli asili nido e per le scuole dell’infanzia.

“Abbiamo preferito tagliare le spese – ha detto il ministro – il superfluo, la convegnistica, la rappresentanza, concentrando le risorse sul problema dell’età prescolare”. Anche questo è un segnale positivo nell’obiettivo di riconvertire le spese pubbliche superflue.