In G.U. le linee guida del triennio di P.A. La Tecnica della Scuola, 10.4.2012 Si completa il quadro delle direttive n. 4 e 5 firmate il 16 gennaio scorso dal Ministro riguardanti le linee guida del triennio (secondo biennio e quinto anno) degli Istituti tecnici e professionali, che con la pubblicazione in G.U. ,supplemento Ordinario n. 60 del 30 marzo 2012, entrano pienamente in vigore. I regolamenti di riordino degli istituti tecnici (DPR 88/10) e professionali (DPR 87/10) prevedono che "il passaggio al nuovo ordinamento è definito da linee guida a sostegno dell'autonomia organizzativa e didattica delle istituzioni scolastiche, anche per quanto concernente l'articolazione in competenze, abilità e conoscenze dei risultati di apprendimento" , definiti dagli allegati ai regolamenti stessi. Il Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione (CNPI) nella seduta del 23 novembre, esprimendo parere favorevole alle Linee guida del 2° biennio e del quinto anno degli istituti tecnici e professionali, aveva rimandato quello sulle schede disciplinari all’esame del decreto sul repertorio delle ulteriori opzioni in cui articolare le aree di indirizzo del triennio.
Il parere il CNPI, largamente positivo, aveva evidenziato la
necessità di predisporre “opportune misure di accompagnamento, tra
le quali un piano di formazione e aggiornamento del personale,
pensato in funzione dello sviluppo dell’autonomia scolastica, da
avviare rapidamente e da svolgere nel periodo necessario per
l’entrata a regime del riordino.
Il sindacato, nel dare la notizia , segnale pure che le versioni
pubblicate in Gazzetta presentano alcune differenze rispetto ai
testi resi noti a gennaio. Oltre alla correzione di alcuni refusi,
risultano modificate significativamente le presentazioni delle
schede disciplinari relative agli indirizzi di “Manutenzione ed
Assistenza Tecnica” e “Produzioni Industriali e Artigianali” degli
istituti professionali. Sarebbero stati eliminati i riferimenti,
seppure a titolo esemplificativo, ai vari settori produttivi
dell’Industria e dell’Artigianato, assai utili per orientare le
scuole nelle scelte dei percorsi formativi. Se a questo si aggiunge
che le classi di concorso individuate attraverso il meccanismo
dell’atipicità per la classe terza relative alle discipline di
indirizzo dell’articolazione Industria fanno riferimento
esclusivamente al settore Meccanico e a un generico settore
Audiovisivo, a fronte, invece, delle numerose qualifiche triennali
rientranti in tale articolazione, appare evidente il rischio, da un
lato, di un forte depauperamento dell’offerta formativa e,
dall’altro, di forti difficoltà per gli studenti di proseguire in un
percorso quinquennale dell’istruzione professionale coerente con la
qualifica acquisita. |