L’APEF in soccorso dell’INVALSI.
Ma chi valuta l’INVALSI?

di Vincenzo Pascuzzi, 24.8.2012

Numerose, reiterate, anche recenti (*) (1) (2) le osservazioni negative e critiche all’Invalsi (e quindi al Miur di cui è emanazone) e alle sue prove a base di test o quiz discutibili, a volte errati.

In suo soccorso è venuta l’APEF con una nota, un assist con opinioni positive e gratificati ma del tutto soggettive e opinabili, cioè senza argomenti o ragionamenti a loro sostegno (3).

Già il titolo è del tutto gratuito: “Le Prove INVALSI non minacciano la libertà di insegnamento”. Nel testo viene ripetuto il concetto agganciandolo all’adozione, da parte dell’Invalsi stesso e a partire “da quest’anno”, della “metodologia di Rasch”. Chiaramente questo è un argomento per iniziati o per esperti in statistica e rilevazioni.

Da profani, si può solo leggere sul sito indire.it: “La metodologia di Rasch …. postula un rapporto fra i contenuti scelti per essere insegnati, l’ordine in cui vengono posti e la loro capacità di essere formativi in quanto presentati in modo progressivo rispetto alle possibilità di assimilazione”(4). Sembrerebbe allora che l’insegnamento ne debba venir orientato e condizionato.

La nota APEF prosegue richiamando il “problema istituzionale della formazione dei docenti”, che sta particolarmente a cuore all’APEF stessa (5) (6) e reiterando considerazioni sul ruolo dell’Invalsi: dare indicazioni - magari già note e in loro possesso - a scuole e docenti per migliorare la scuola; per le risorse necessarie si arrangino, chiedano loro al Miur o alle “istituzioni preposte”. Per fare un paragone è un po’ come se un’organizzazione sedicente umanitaria andasse in un paese che soffre la fame, fotografasse e pesasse adulti e bambini, poi mostrando le foto dicesse loro: “siete denutriti, smagriti, scheletrici e sottopeso, dovete provvedere!”, magari mentre lei sta sgranocchiando una tavoletta di cioccolato.

A questo punto, ritorna la questione annosa “chi valuta l’Invalsi”, chi lo controlla, chi ne conferma la validità dell’operato, delle prove proposte e dei risultati? (7) ÷(16). Non certo il Miur, che sembra averlo assunto come oneroso “general contractor” dandogli, per di più, carta bianca. Questa è una questione cruciale che non può ulteriormente essere occultata, o lasciata nascosta nell’ombra.

Esplicitiamo, in proposito, alcune domande e osservazioni:

- Perché le prove Invalsi non vengono somministrate a campione?

- Perché le prove Invalsi vengono imposte alle scuole e agli allievi?

- Perché le prove Invalsi intervengono e interferiscono con l’esame di 3ª media e, sembra dal prossimo anno, anche con l’esame di maturità?

- C’è qualche paese Ue o Ocse che ha una simile caratteristica: le prove Invalsi risultano come incistate negli esami di Stato e contribuiscono impropriamente alle valutazioni che dovrebbero solo rilevare?

- Quanto ci costa l’Invalsi? Solamente i circa 20 mln di euro del suo bilancio (17) oppure bisogna considerare in qualche modo i 120 o 140 mln di euro che lo Stato conferisce, per così dire in natura, e che corrispondono al costo di una o due giornate di scuola dei circa 2,9 mln di studenti sottoposti ai test? (18).

- Ancora e con riferimento al condivisibile motto: “Dalla Scuola dell’obbligo alla Scuola dell’entusiasmo” di Luigi De Marchi, citato dalla presidente dell’APEF (19), è chiaro che l’entusiasmo deve essere collettivo cioè necessariamente riguardare tutti: studenti, docenti, ata e scuole. Domanda: è possibile avere davvero entusiasmo con il fiato dell’Invalsi sul collo?


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(*) Due critiche agostane recentissime:
 

1ª) …. presto tutte le scuole saranno valutate con metodo Invalsi. Si parla di ispezioni, ….. Si tratterebbe di commissioni composte da un ispettore ministeriale e due “tecnici” dell’Invalsi. Chi sceglie costoro, chi li “valuta”, con quali credenziali si arrogherebbero il diritto di valutare gli insegnanti? Abbiamo una risposta chiara dai fatti: sono scelti nella corte della dirigenza ministeriale, tra gli “amici degli amici”, il loro livello di competenza è dimostrato da tutte le succitate vicende e la loro forza sta nello scudo con cui vengono protetti qualunque cosa facciano.(1)

2ª) Quindi non può che essere basato su procedimenti ispettivi all’interno del mondo degli insegnanti. Simili procedimenti possono essere strutturati in dettaglio: qui non è possibile, ma chi scrive l’ha fatto. Ricordo una riunione ministeriale in cui se ne parlò. La sentenza fu: va bene, purché i membri delle commissioni ispettive abbiano un patentino. La domanda ovvia è: chi darà i patentini? La risposta è altrettanto ovvia. Sarà il ministero, che si avvarrà delle “competenze” del solito nugolo di “esperti” e professori “amici”, sempre i soliti che vengono mobilitati per preparare qualsiasi test, con quali risultati si è visto. Né va dimenticato che la coriacea consistenza di questo nugolo è cementata dai compensi tutt’altro che trascurabili che vengono conferiti per tanto valide prestazioni, una situazione incresciosa per non dire scandalosa, perché ormai siamo di fronte a una casta di intoccabili. Difatti, come si è visto, le critiche di contenuto dei test, lungi dall’essere prese in considerazione, come parte di un giudizio delle capacità dei valutatori, vengono ignorate con la tipica arroganza del potere.(2)

 

Roma, 24 agosto 2012

Vincenzo Pascuzzi

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LINK

(1)  Buon ferragosto con quiz e mediane – 15.8.2012

(2) Dirigismo ministeriale e interessi precostituiti: ecco il disastro della scuola – 22.8.2012

(3)  Le Prove INVALSI non minacciano la libertà d’insegnamento – 31.7.2012

(4)  La metodologia di Rasch

(5) Paola Tonna: serve una riforma dei docenti per rendere "utili" i dati Invalsi – 17.2.2011

(6) Paola Tonna: Caro Monti, 3 buoni motivi per fare subito la riforma degli insegnanti – 22.11.2011

(7) Test I.N.Val.S.I. ? No grazie! – dal 2005

(8) Licenziamo chi valuta. Ma chi valuta il valutatore? – 13.12.2006

(9) Valutare cosa? – 1.9.2006

(10) Chi valuta l'INVALSI? – 23. 2.2011

(11) Invalsi: le lettere di insegnanti e genitori - 8.6.2011

(12) Chi valuta l'INVALSI? – 21.6.2011

(13) Perché la valutazione dell’Invalsi può e deve essere sottoposta a critica – 28.8.2011

(14) “Prove Invalsi: chi sono questi scienziati che stravolgono tre anni di intenso studio?” – 25.6.2012

(15)  Quanta incultura a proposito delle prove Invalsi! – 3.7.2012

(16)  Tagliatori di teste – 14.7.2012

(17)  Relazione amministrativa - 2010

(18)  Lettera aperta al ministro Profumo sulle prove Invalsi... 20.5.2012

(19)  Il De Marchi Pensiero


Roma, 28 luglio 2012
Vincenzo Pascuzzi


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LINK

(1) Le due Italie? Una studia, l'altra copia - Intervista a Roberto Ricci - 27 luglio 2012

(2) Invalsi 2012: la scoperta dell’acqua calda - di Alex Corlazzoli – 24 luglio 2012

(3) Lo scopo dei test Invalsi - di Marina Boscaino – 25 luglio 2012

(4) Invalsi, Sud bocciato per il deficit di legalità – 25 luglio 2012

(5) Speriamo che non sia tardi – di Francesco Di Lorenzo – 25 luglio 2012

(6) Più valutazione, meno valutazione o diversa valutazione - di Franco De Anna - 25 luglio 2012

(7) Sulla valutazione del sistema scolastico italiano – di Anna Angelucci – 3 dicembre 2011

(8) Sulle prove INVALSI - di Daniela Notarbartolo

(9) La scuola all'esame dei risultati

(10) Spread immateriale

(11) Invalsi: implementare la cultura della valutazione

(12) Scuola, i risultati delle prove Invalsi

(13) Le due Italie? Una studia, l'altra copia – commento di Paola Colla – 27 luglio 2012 – 17.08

(14) Ugolini: “L’Invalsi conviene ai genitori”

(15) Lo Stato "regala" 138.000.000 di euro all'Invalsi?