L'intervento

Scuola, pochi nuovi prof

 Pasquale Almirante La Sicilia, 12.8.2012

Solo 1.300 posti, dei 21.112 messi a disposizione per il ruolo nelle scuole italiane, andranno alla Sicilia: si tratta di meno del 10%, a riprova non solo della bassa natalità nell'isola, ma anche della notevole migrazione verso terre più ricche, Germania compresa. I posti complessivi sono stati assegnati dal Miur sulla base dell'organico di diritto, mentre per quello di fatto bisognerà aspettare i primi di settembre, anche se con la famosa legge spending review l'incremento dovrebbe essere lieve perché da quest'anno le iscrizioni si faranno direttamente al cervellone telematico del Miur, impedendo a talune scuole di gonfiare il numero degli iscritti. Un vecchio stratagemma per salvare posti e personale ma che configgeva persino con le statistiche.

Nessun nuovo posto invece è previsto per i dirigenti siciliani che subiscono la legge del dimensionamento delle istituzioni scolastiche: i posti liberi in Italia saranno appena 14, mentre le cattedre messe a concorso col bando del 2011 erano l'incredibile numero di 237. Cercare di capire la logica con cui da un lato si mettono a concorso 237 posti di preside e dall'altro si accorpano le scuole è difficile e ancora più incomprensibile se ricordiamo che su quei posti hanno la precedenza i concorrenti del famigerato concorso del 2004 di cui si stanno ancora ricorreggendo gli scritti sulla base della legge 202/2010.

A parte dunque questi evidenti storture delle disposizioni ministeriali, ci potrebbe essere un'altra questione che impedisce la nomina dei nuovi dirigenti e che è legata ai tempi per completare tutte le operazioni propedeutiche alla pubblicazione della graduatoria di merito del concorso a dirigente del 2011. Infatti, la correzione dei due temi dei 971 ammessi agli scritti, dopo le preselezioni del dicembre scorso, è prevista a fine agosto e ai primi di settembre dovrebbero partire le prove orali che forse termineranno entro quest'anno con la lista dei vincitori, quando cioè la scuola è in piena attività e ogni nuova nomina a dirigente sarà difficile. La scuola siciliana dunque appare sempre in brutte acque, fermo restando il fatto che possibili ricorsi alla giustizia amministrativa non blocchino del tutto anche le speranze.