L'intervento

Pagelle a scuole e prof

 Pasquale Almirante La Sicilia, 26.8.2012

Si avvia il sistema nazionale di valutazione delle scuole che, oltre a basarsi su tre istituzioni - Invalsi, Indire e corpo ispettivo -, dovrebbe pure contare su quattro fasi: autovalutazione, valutazione esterna, azioni di miglioramento e rendicontazione sociale. L'autovalutazione delle istituzioni scolastiche avviene attraverso l'analisi e la verifica del servizio prestato sulla base della rilevazione degli apprendimenti elaborati dall'Invalsi. Finora infatti le rilevazioni dell'Invalsi sono state effettuate solo su base sperimentale e hanno consentito di tastare il livello di preparazione degli alunni, che poi è servita sia per capire la qualità dell'offerta formativa sia l'impegno del corpo docenti.

Autovalutazione, dunque, sulla base dei risultati Invalsi, a cui seguirà la valutazione esterna nel momento in cui lo stesso Invalsi, ritenesse che talune istituzioni scolastiche debbano subire verifiche. Per questo compito saranno istituiti nuclei di valutazione esterna formati da un dirigente tecnico del contingente ispettivo e da due esperti. Il pool ispettivo avrà il compito di valutare e ridefinire insieme con le scuole piani condivisi di miglioramento, attraverso cui si andrà a individuare la strategia più idonea per la loro l'attuazione, anche con il supporto dell'Indire o con la collaborazione di università, enti di ricerca, associazioni. L'ultima fase, la rendicontazione, consisterebbe nella pubblicazione e diffusione dei risultati raggiunti, all'interno dei quali si muove la valutazione del dirigente scolastico, nel momento in cui la sua scuola sia riuscita o meno a implementare e raggiungere gli obiettivi stabiliti. Finalmente dunque sembra avviarsi quel processo di valutazione delle scuole che ci è stato chiesto anche dall'Europa che dispone già da tempo di simili strumenti, mentre vanno in soffitta le sperimentazioni per lo più approssimative volute dalla ex ministra Gelmini e che furono osteggiate da quasi tutte le scuole. Con ogni probabilità anche questo nuovo sistema verrà osteggiato e contestato, ma nulla toglie che col tempo possa essere migliorato. Inoltre, ricordiamo, già il governo Berlusconi si impegnò, con una lettera di poche righe, a implementare un sistema che valutasse scuole e professori. E il tempo forse è venuto, considerando pure che la crescita produttiva non può fare a meno dell'istruzione.