TFA/2. Quale alternativa ai test?

da Tuttoscuola, 17.8.2012

I test nazionali per accedere al Tirocinio Formativo Attivo (TFA) somministrati ai 176.000 candidati che hanno partecipato alle selezioni per 4.275 posti per l’insegnamento nella scuola secondaria di primo grado e 15.792 per l’insegnamento nella scuola secondaria di secondo grado, svoltisi nello scorso mese di luglio, sono stati elaborati da commissioni nominate dal ministro pro tempore Mariastella Gelmini il 5 agosto 2011, e prevedevano 60 domande con risposte a scelta multipla.

Dopo la conclusione delle prove sono stati individuati errori nelle domande, è stata quindi nominata una apposita commissione per la valutazione delle segnalazioni degli errori che ha concluso i suoi lavori il 10 agosto scorso. Le risposte date ai quesiti sbagliati saranno considerate valide: una soluzione pragmatica finalizzata alla convalida delle operazioni svolte e alla continuazione delle procedure previste.

Ma è proprio sulla validità dei test come criterio selettivo che si appuntano le critiche di numerosi studiosi delle diverse discipline, a partire dal quelle umanistiche di cui abbiamo dato notizia nella precedente news.

Per il prof Nuccio Ordine, ordinario di Letteratura italiana all’Università della Calabria, le domande rivolte ai candidati erano “avvilenti, improponibili e inopportune”, domande “da rischiatutto” in cui prevalgono un “nozionismo di bassa lega e un uso del sapere mnemonico avvilente”.

Quale alternativa? Secondo Ordine è giusto che le prove continuino ad essere nazionali “ma devono essere prove che si fondano sui contenuti e che diano al candidato la possibilità di esprimere i suoi meriti e il suo valore”. Perciò il ministro Profumo dovrebbe “convocare una commissione di saggi” per trovare una valida alternativa.