Troppe fiere lungo il camino per il concorso a ds, mentre l’uscita
a riveder le stelle Pasquale Almirante AetnaNet 18.9.2011 Se si urta qualcuno la buona educazione esige che si chieda scusa, ma se il Miur fa sconvenienze di ogni tipo, compreso il pasticcio pasticciato dei quiz per la preselezione al concorso a preside, accade quasi che la colpa di tanto sfacelo sia dei candidati che hanno denunciato l’ignoranza e non già dell’autore stesso portatore di strafalcioni. Spie di questo atteggiamento sono la risposa che FormezItalia ci ha spedito a seguito delle proposte di revisione, a firma del nostro Libero Tassella, delle 5mila e rotti domande, e delle conseguenti risposte, formulate nel brogliaccio-libro pubblicato in rete, e l’altra del dirigente ministeriale che alla collega in preda a legittimi e razionali dubbi sugli errori pacchiani dei quiz rispondeva: pensi a studiare, dove c’è tutta l’arroganza del potere insieme al fastidio permaloso nei confronti di una lavoratrice che in quanto tale ha solo doveri e non diritti; insomma la buona regola del cappello in mano, di antica cultura feudale, non sembra abbia sbaraccato dalle stanze ministeriali. Ma non solo! A tanto sfacelo si aggiunge la fuga delle vacche dal recinto delle mandrie che fuori di metafora ha interessato la polizia postale quando è stato denunciato che già alcuni (amici degli amici?) sapevano un mese prima del primo settembre dove dormisse la lepre, nel senso della conoscenza furbesca, affabulante e anche canagliesca dei quiz che invece il popolo comune della scuola ha atteso con trepidante senso. Nessuna scusa dunque da parte del Miur e della nostra ministra che quanto meno avrebbe dovuto spiegare, illustrare, motivare ciò che è successo, nella considerazione che un concorso di questa natura, della selezione di dirigenti scolastici che dovrebbero avere sulle spalle la responsabilità di scuole con oltre 1000 alunni e parecchie dozzine di insegnanti e personale Ata, insieme a uno stipendio, comprese le indennità di funzione, di tutto rispetto, non è cosa da poco. E invece nulla, dove questo incolmabile nulla denuncia la scarsa considerazione che si ha per la scuola e per la nomina dei dirigenti che a questo punto risultano quasi figure marginali anche se un po’ più dei docenti contro cui se ne sono sentite, come è noto, di tutte le tonalità.
Aetnanet.org come ha già scritto il nostro Polibio, dopo una analisi
redazionale della situazione, ha proposto l’azzeramento del bando e
una sua riposizione con date e termini del tutto nuovi (benché il
nostro obiettivo principale rimanga l’elezione diretta del dirigente
che è sempre più dignitoso, democratico, corretto ed equilibrato di
un concorso anche perché il preside sarebbe a tempo), pure nella
evidente considerazione, sia dello slittamento di una settimana
dalla primitiva data della prova preselettiva diramata dal Miur, che
già denuncia pateracchi e difformità rispetto al bando, e sia
l’imbroglio dello slittamento ultimo della presentazione della
domanda, dal 16 al 19 agosto, e che ha tratto in errore moltissimi
colleghi. Tacciamo delle tante esclusioni di colleghi dalla
partecipazione al concorso per mancanza di titoli, come i docenti di
educazione fisica, perché innescheremmo polemiche ancora più robuste
dal momento che una quarantina di ex professori Isef da qualche
giorno sono dirigenti in grazia di una Legge fatta ad hoc, per cui
non si capisce ancora perché loro si e questi no. Un ginepraio
dunque forestale all’interno del quale è arduo trovare la diritta
via e dove l’unica Beatrice che la dovrebbe indicare preferisce
comiziare (Governo: Gelmini, occorre rafforzare questa maggioranza;
GOVERNO: GELMINI, IN ATTO STRATEGIA TENSIONE CONTRO DI NOI; Governo:
Gelmini, occorre rafforzare questa maggioranza (2) ;
Intercettazioni: Gelmini, no alla strategia della tensione ecc.
ecc.) per il motore mobile di Arcore, il nuovo paradiso dove
brillano le stelle, ma dove solo a pochi è permesso entrare (per
fortuna). |