SCUOLA
Bagnasco, è centrale per futuro ASCA, 26.9.2011 (ASCA) - Roma, 26 set - La classe politica e amministrativa deve ''dare ragione della centralità della scuola, con lucidità e lungimiranza, adottando decisioni di equità e di giustizia rispetto a tutte le esperienze proficuamente attive, dalla scuola materna all'università, valorizzando anche il patrimonio della scuola cattolica e sostenendo il diritto dei genitori di scegliere l'educazione per i propri figli'' perché ''ogni volta che una scuola paritaria e' costretta a chiudere, ne deriva un aggravio economico per lo Stato e una ferita per la scuola nel suo insieme''. Lo ha detto il card. Angel Bagnasco, presidente della Cei, nella prolusione con cui ha aperto oggi pomeriggio l'incontro del Consiglio permanente dei vescovi. ''La scuola - aveva osservato in precedenza il porporato - si trova spesso coinvolta in polemiche e vicissitudini anche serie, che tuttavia restano ai margini rispetto al 'bonum' che, in questa istituzione nevralgica, e' rappresentato dal processo di crescita umana e dallo sviluppo della conoscenza nei protagonisti principali che sono gli studenti. A loro il nostro pensiero affettuoso e pieno di fiducia: imparino a pensare in autonomia e senso critico, sappiano infatti che e' questa l'attitudine principale di libertà e responsabilità, ed e' anche l'intelaiatura su cui può proficuamente poggiare l'esperienza comunicativa e l'esposizione mediatica. A loro associamo gli insegnanti e tutto il personale amministrativo e tecnico della scuola italiana. Siano consapevoli che - insieme alla famiglia; sono garanti dell'impresa qualitativamente più importante e sacra di ogni comunità: la cura educativa, culturale e intellettuale delle nuove generazioni''. |