Fuorilegge il 28% delle scuole.
«Meno di un istituto su due
ha il certificato di agibilità statica»

Claudio Tucci Il Sole 24 Ore, 20.9.2011

Più di una scuola su quattro è del tutto fuorilegge: l'accusa arriva dall'XI rapporto su «Sicurezza qualità e comfort degli edifici scolastici», presentato in Senato da Cittadinanzattiva, dal quale emerge come il 28% delle scuole italiane sia privo delle certificazioni e dei requisiti di base previsti dalla legge sulla sicurezza. Non solo. L'indagine, realizzata quest'anno su 88 scuole appartenenti a 13 province di 12 Regioni, certifica anche come meno di una scuola su due fra quelle monitorate possiede il certificato di agibilità statica (41 per cento).

Troppe le scuole situate in zone sismiche

A rendere più grave la situazione il fatto che il 42% delle scuole del campione si trova in zona sismica e che lo stato della manutenzione lasci piuttosto a desiderare. La percentuale è quasi la stessa nel caso della certificazione igienico-sanitaria, presente solo nel 40% dei casi. Male anche sul fronte della certificazione di prevenzione incendi: ne è provvista soltanto poco più di una scuola su 4 (28%). Sulla base dei dati del ministero dell'Istruzione, spiegano da Cittadinanzattiva, emerge che Calabria e Lazio sono i due fanalini di coda nel possesso delle certificazioni: nel Lazio solo il 25% delle scuole possiede il certificato di agibilità statica, il 16,7% quello di agibilità igienico-sanitaria, il 22,2% quello di prevenzione incendi. In Calabria a essere in regola con la certificazione di agibilità statica è il 35,1% delle scuole; con la certificazione igienico-sanitaria il 33,9% e con quella di prevenzione incendi solo il 10,4 per cento.

Scarsa anche la manutenzione

Cittadinanzattiva sottolinea poi come in ben 17 scuole siano state rilevate lesioni strutturali. I distacchi di intonaco interessano invece principalmente corridoi e ingressi (24%), aule e laboratori scientifici (18%), palestre e segreterie (17%), mense e sale professori (15%), bagni (13%), aule computer e biblioteche (5 per cento). L'indagine evidenzia inoltre il deficit di manutenzione (34% delle scuole) e la necessità di interventi manutentivi ordinari (89% dei casi) e di manutenzione straordinaria (31 per cento). Questa situazione è determinata anche dall'età avanzata degli edifici scolastici: il 70% del nostro campione risale a prima del 1974. La percentuale nazionale supera il 50 per cento. Nota positiva invece arriva sul fronte prevenzione: le prove di evacuazione vengono realizzate con regolarità nel 95% dei casi, un dato in costante aumento rispetto agli anni precedenti.

Le richieste di Cittadinanzattiva

Tra le richieste "urgenti" da indirizzare al ministero dell'Istruzione spicca l'anagrafe dell'edilizia scolastica che «va resa nota subito». C'è poi da emanare, rilancia Cittadinanzattiva, il regolamento attuativo della legge 81 del 2008 (sicurezza sul lavoro) che individui con chiarezza competenze, obblighi, funzioni e responsabilità dei diversi soggetti coinvolti in materia di sicurezza scolastica; inserisca l'obbligo, per l'ente/soggetto proprietario, di aggiornare in maniera costante i dati relativi alle condizioni strutturali e non degli edifici scolastici; individui un referente degli studenti per la sicurezza. Serve infine dare «organicità e stabilità nel tempo» ai finanziamenti per l'edilizia scolastica attraverso un piano quinquennale basato, anzitutto ma non esclusivamente, sui fondi ordinari. In primo luogo uelli già disponibili: circa 420 milioni di euro dei Fondi Fas, circa 220 milioni di euro dei Fondi strutturali Europei.

La replica del ministero dell'Istruzione

Pronta la replica di viale Trastevere: «Sarà inviata in tempi brevi al Cipe la seconda tranche del miliardo di euro già stanziato dal Governo per l'edilizia scolastica», scrive in una nota. Il piano, che prevede un finanziamento complessivo di 426 milioni di euro, sarà all'ordine del giorno della prossima riunione del Cipe, dopo un confronto tra Governo, regioni ed enti locali in Conferenza Unificata. Lo sblocco dei 426 milioni di euro, prosegue la nota, «segue il finanziamento di 226 milioni di euro, dedicato alla ricostruzione delle scuole dell'Abruzzo colpite dal sisma, e la prima tranche di 358 milioni di euro già assegnati ai primi 1.706 interventi più urgenti, individuati grazie all'aggiornamento dell'anagrafe dell'edilizia scolastica. Il 25 agosto scorso, inoltre, «è stato dato il via libera definitivo ai 222 milioni di euro, finanziati con fondi Fesr (Fondo Europeo di Sviluppo riservato alle Regioni Obiettivo 1), dedicati agli edifici scolastici del Sud, per 541 interventi che saranno realizzati nel 2012 e nel 2013».