Tagli, in Lombardia rischiano di chiudere A.G. La Tecnica della Scuola, 21.10.2011 L’allarme lanciato dal direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Giuseppe Colosio: con le riduzioni rimarranno solo 16 dirigenti amministrativi sui 44 in pianta organica. Se il piano di salvataggio non dovesse andare in porto, problemi in arrivo per graduatorie del personale e anagrafe degli studenti e degli istituti. Gli effetti del Dpr 132 del giugno scorso cominciano a farsi sentire: il 20 ottobre il direttore dell’Ufficio scolastico regionale della Lombardia, Giuseppe Colosio, ha ammesso che la “stretta” sui dirigenti imposta dal Governo la scorsa estate ha prodotto una riduzione improvvisa non solo di capi d’istituto, ma anche di preziosi responsabili degli Usp. In una Regione vasta come la Lombardia, ad esempio, Colosio ha spiegato alla Commissione Cultura della Regione che la riorganizzazione degli Uffici scolastici metterà in crisi quasi tutti gli attuali uffici scolastici provinciali. "Con i tagli annunciati – ha detto Colosio alla commissione - potremo garantire solo due uffici scolastici ma è chiaro che una simile decisione provocherebbe anche pesanti ripercussioni sulla gestione e l`organizzazione scolastica in tutta la Regione: stiamo lavorando con l`Assessorato regionale e le Province per trovare una soluzione che non danneggi i territori e garantisca il mantenimento dei 13 presidi amministrativi provinciali". Sulla “carta” per i 13 Uffici scolastici provinciali nel 2012 è previsto un taglio del 10% del personale e una riduzione del budget da 1 milione e 300 mila euro a 444 mila euro: il problema è che il ridimensionamento imposto da Roma si colloca in un contesto già deprivato di molte energie finanziarie ed umane. È stato lo stesso responsabile dell’Usr lombardo ad ammettere che "i dirigenti amministrativi sono 16 sui 44 in pianta organica". Per non parlare dei "dirigenti scolastici, figure strategiche ed essenziali per il buon funzionamento delle scuole: in Lombardia ne mancano 400". Colosio sta studiando delle soluzioni, ma il futuro appare a dir poco incerto. "Con l`Assessore regionale Gianni Rossoni e le Province – ha detto il dirigente dell’Usr - stiamo adesso cercando di preparare un piano che ci consenta di utilizzare le strutture provinciali e regionali, come ad esempio gli Ster: in questo modo non pagheremo più gli affitti, si ottimizzerà l`utilizzo di spazi già pubblici e, aspetto importantissimo, riusciremo a mantenere un presidio amministrativo per ogni Provincia con compiti sulla dirigenza, per la graduatoria del personale scolastico e per l`anagrafe degli studenti e degli istituti scolastici". Ma ci sarebbero anche altre conseguenze: se il piano di salvataggio degli Usp non dovesse andare in porto, la vicenda diventerebbe un caso politico, con la Lega che ha già messo le mani avanti chiedendo di non penalizzare studenti, famiglie e personale scolastico. |