TAGLI

Scuola, partono gli accorpamenti
e colpiranno soprattutto il Sud

Con la manovra di luglio scatta il dimensionamento "forzoso": i circoli didattici, con classi di medie ed elementari, saranno unificati per arrivare a plessi di almeno mille alunni e risparmiare 2.600 stipendi da dirigente e direttore amministrativo. I tagli riguarderanno in particolare Calabria, Campania, Sicilia e Puglia

Salvo Intravaia la Repubblica, 20.10.2011

Il dimensionamento scolastico "forzoso", imposto dal governo alle regioni, colpirà quasi esclusivamente il Sud. E ancora una volta, saranno le regioni meridionali a pagare il prezzo più salato alle decisioni di finanza pubblica predisposte dall'esecutivo. Dopo il megataglio 133 mila posti, metà dei quali a carico delle regioni meridionali, è la volta degli accorpamenti tra scuole medie e scuole elementari, che serviranno a fare risparmiare alla collettività 2.600 stipendi di dirigente scolastico e direttore dei servizi amministrativi: gli ex segretari. La disposizione è contenuta nella Finanziaria da 47 miliardi varata a luglio.

Secondo la norma, dall'anno scolastico 2012/2013 le scuole elementari e medie autonome dovranno fare posto a istituti comprensivi con almeno mille alunni. I circoli didattici, con classi di scuola elementare e di materna, e le scuole secondarie di primo grado verranno smembrati e i plessi riaccorpati in modo da formare istituti comprensivi - di scuola dell'infanzia, primaria e secondaria di primo grado - con più di mille alunni. Gli addetti ai lavori avevano subito calcolato il "risparmio" in oltre mille istituzioni scolastiche. Ma finora nessuno è stato in grado di stabilire a carico di quali regioni.

A svelare l'arcano ci pensa adesso un monitoraggio del ministero dell'Istruzione: il taglio delle istituzioni scolastiche colpirà soprattutto le quattro più grosse regioni meridionali, la cui mappa delle scuole verrà letteralmente stravolta. Si tratta soltanto di un caso? Attualmente, in Italia, funzionano oltre 2 mila direzioni didattiche e mille e 100 scuole medie: più del 30 per cento delle oltre 10 mila istituzioni scolastiche autonome presenti nel nostro Paese. Ma il dimensionamento toccherà verosimilmente anche gli oltre 4 mila istituti comprensivi esistenti.

Per quantificare il risparmio, viale Trastevere ha simulato il numero di istituzioni scolastiche che, regione per regione, si otterranno dopo le operazioni sulle reti scolastiche richieste dal governo e ha operato la differenza col numero attuale di scuole. Secondo i calcoli del ministero, dovrebbero essere 1.300 le istituzioni che saranno cancellate dalla geografia scolastica nazionale, il 76 per cento delle quali a carico delle regioni del Sud. Soltanto quattro regioni - Calabria, Campania, Sicilia e Puglia - perderanno 859 delle mille e 300 istituzioni scolastiche da tagliare. Il Sud contribuirà con 985 scuole. In Lombardia, verranno tagliate appena 24 istituzioni scolastiche - il 3 per cento - in Campania spariranno 285, tra scuole medie, istituti comprensivi e direzioni didattiche: il 29 per cento.