«Mettere le competenze
al centro della didattica»

di Alberto Meomartini* Il Sole 24 Ore, 10.10.2011

Con l'incontro "Tutti pazzi per la chimica" Assolombarda rinnova, insieme a Confindustria e a Federchimica, l'impegno per l'orientamento alla cultura scientifica.
Grazie alla qualità e alla flessibilità della loro preparazione culturale, i laureati in discipline scientifiche e tecnologiche sono apprezzati dalle imprese e trovano sbocco in funzioni tecniche o di ricerca e sviluppo, ma anche su posizioni di tipo più trasversale dove possono interagire con colleghi di diversa estrazione culturale e far valere la loro forma mentis.

Dunque, poter contare su collaboratori in grado di affrontare i problemi con metodo scientifico è un vantaggio competitivo sempre più riconosciuto dalle imprese più moderne e inclini a investire in conoscenza.

Eppure, sono ancora troppo pochi, per un Paese avanzato come il nostro, i giovani disposti a cimentarsi con questo tipo di studi, complice il falso mito - duro a morire - di una cultura umanistica dominante e contrapposta a quella scientifica.

Invece, è proprio ai laureati e ai laureandi in materie scientifiche che si rivolgono le sperimentazioni più innovative e recenti. Come i contratti di apprendistato in alta formazione con cui un giovane può, una volta assunto, conseguire una laurea o un master o addirittura un PhD in base ad appositi accordi tra l'azienda e l'università.

Si tratta di un modello contrattuale in cui lavoro e studio vanno in parallelo e grazie al quale i giovani calano in una dimensione applicativa il metodo e le conoscenze scientifiche apprese in università, lungo un processo che li aiuta a muoversi nel contesto professionale e a indirizzare il percorso di crescita.

Leit motiv di queste azioni è il concetto di competenza, il cui significato rimanda alla dimensione del saper fare e alla capacità di conseguire risultati. Una buona dotazione di competenze strategico-trasversali è essenziale per inserirsi con successo in tutte le attività professionali, che si tratti di un centro ricerche o di un ufficio marketing.

La padronanza, anche la più approfondita, di saperi e conoscenze oggi serve poco se non è accompagnata da precise caratteristiche individuali - il saper essere - che fanno la differenza nella selezione e nei contesti lavorativi dove sempre più spesso ci si deve confrontare con candidati o colleghi di ogni parte del mondo.

La posta in gioco è l'impiegabilità dei giovani, cioè la loro capacità di competere in un mercato del lavoro dove i mestieri cambiano o si evolvono rapidamente e i confini nazionali diventano sempre più labili.

In Assolombarda siamo così convinti dell'importanza dello sviluppo di competenze come requisito-base per l'accesso al mondo del lavoro che abbiamo intrapreso un progetto per portare il concetto di "formazione per competenze" al centro dei processi d'innovazione didattica della scuola e dell'università, costruendo un linguaggio condiviso con le imprese.


* Presidente Assolombarda