LA PROVA RISCHIA DI ESSERE INVALIDATA
Presidi, il concorso maledetto Una domanda su 3 tra quelle approvate dal ministero contiene inesattezze Flavia Amabile La Stampa, 26.10.2011
ROMA Quasi mille ne erano stati cancellati fra mille polemiche e il ministero dell’Istruzione coperto di ridicolo. A viale Trastevere si erano difesi sostenendo che non contavano le domande cancellate, contava la bontà delle 100 a cui rispondere. Ebbene, ora sembra crollare anche l’ultimo baluardo contro la probabile pioggia di ricorsi che minaccia di abbattersi dalla prossima settimana su una delle prove più tormentate della storia dei concorsi italiani. Se si chiede al primo passante in strada chi ha il potere di stabilire la data dell’elezione dei rappresentanti dei genitori al consiglio di classe probabilmente non saprà rispondere. Al ministero invece dovrebbero saperlo bene. Invece hanno dato per corretta la risposta sbagliata. Il Consiglio di Istituto, afferma il Miur. Peccato che invece il potere spetti al dirigente scolastico. I tecnici scelti dal ministero hanno sbagliato persino il numero di alunni previsti nelle classi, il ruolo dei presidi nel preparare il Pof, il Piano dell’Offerta Formativa e qualche problema mostrano di averlo anche con l’autonomia scolastica. Secondo i consulenti tecnici dell’Anief - uno dei sindacati più attivi nel raccogliere in queste ore i reclami scritti dei candidati esclusi - oltre un quesito su tre contiene errori tali da meritare di essere cancellato. In totale sono 38: quattro sarebbero sbagliate nella risposta, altre 18 prevederebbero più risposte esatte rispetto a quelle indicate, e 16 sarebbero mal formulate e, secondo l’Anief, fuorvianti. «Questa volta è stato bocciato definitivamente il Ministero, non i candidati - commenta Marcello Pacifico, presidente dell’Anief - L’intera gestione di questo concorso è avvenuta senza alcuna trasparenza o professionalità». Se si considera che per superare la preselezione occorreva rispondere esattamente a 80 domande su 100, si capisce che qualora la quantità di quesiti impropri o errati risultasse fondata, moltissimi candidati avrebbero diritto ad una prova d’appello oppure all’ammissione diretta alle prove scritte. Se anche i giudici del Tar giudicheranno errata la stessa percentuale, difficilmente potranno negare l’ammissione con riserva a tutti coloro che hanno deciso di fare ricorso. Con il rischio di allargare troppo il numero di candidati partecipanti agli scritti e mettendo ancora una volta in crisi gli organizzatori di questo incredibile concorso per dirigenti. Il ministero ha già da tempo preso le distanze e si sa che qualche testa rotolerà in caso di fallimento. Ha infatti diffuso la lista della commissione esterna di esperti: ben 24 docenti universitari, 17 dirigenti scolastici e 5 ispettori ministeriali. Più 11 ricercatori, 5 avvocati, 20 docenti e persino un consigliere del ministro: Max Bruschi. In tutto, 89 persone. E oltre mille errori. |