IL CASO

Scuola, la Gelmini ora ammette
sempre più studenti promossi

Cala la percentuale dei ragazzi bocciati alla Maturità, ma i dati del Miur precisano: la selezione avviene prima. Le cifre emergono dalle tabelle pubblicate dal ministero dell'Istruzione sul suo sito. A scuola meno precari, ma anche meno docenti

Salvo Intravaia la Repubblica, 11.10.2011

ROMA - Aveva più volte garantito che sarebbe stata seguita la "linea dura della severità". Ma da quando a capo del ministero dell'Istruzione c'è lei, Maria Stella Gelmini, si registra una tendenza costante dell'aumento degli studenti promossi alle classi successive delle scuole superiori, anche per quanto riguarda gli scrutini di fine anno. Dopo la polemica scatenata dall'inchiesta di Repubblica sui quattro anni di "dati oscurati" dal ministero dell'Istruzione, sugli errori plateali nella comunicazione degli scrutini di fine anno, sul sospetto che quegli errori fossero voluti per non rivelare che la linea "bocciare con severità per formare la futura classe dirigente" era saltata, che aveva fatto finire nel mirino 1 Massimo Zennaro, reduce dal siluramento dal ruolo di portavoce per la supergaffe del tunnel dei neutrini, i dati su promossi e bocciati, già anticipati 2 sempre da Repubblica, sono stati confermati dal Miur. Calano i bocciati alla Maturità, ma, stando ai numeri, la selezione avviene prima: se la percentuale di chi non è riuscito a superare scritti e orali è scesa, infatti, dal 2,9% (considerando candidati interni ed esterni) del 2006-2007 all'1% circa del 2010-2011, il numero dei non ammessi all'esame è aumentato passando dal 3,9% del 2006-2007 al 5,3% dell'anno passato.

I dati, pubblicati sul sito Internet del ministero, mostrano pure che nella scuola italiana ci sono meno precari ma anche meno docenti: lo scorso anno scolastico era precario il 14,9% dei docenti a fronte del 17,9% nel 2006-2007, ma nel triennio 2008-2011 si registra una riduzione di circa 57.000 posti, tra personale di ruolo e posti affidati in supplenza.

Esami terza media, respinto il 4,5% degli studenti. All'esame di licenza i respinti (tra non ammessi e bocciati all'esame) sono passati dal 3,8% del 2007-08 al 5,1% del 2009-10, per poi arretrare al 4,5% nell'ultimo anno scolastico. Dal trend dei dati sembrerebbe che nel primo biennio successivo alla riforma Gelmini sulla valutazione ci sia stato un effetto negativo sugli esiti finali. Nel terzo anno, invece, le scuole sembrano avere assimilato le regole più rigide, utilizzandole come leva per ottenere maggiore impegno degli studenti e dunque esiti migliori.

Meno ammessi alla maturità. Nel 2006-07 non veniva ammesso alla maturità il 3,9% degli studenti dell'ultimo anno delle superiori, nel 2010-11 la percentuale dei non ammessi è salita al 5,3%, rileva Tuttoscuola, che al questo tema ha dedicato uno speciale. Probabilmente l'aver previsto la non ammissione in caso di insufficienza lieve anche in una sola materia, compresa la valutazione del comportamento ha inciso su una maggiore selettività in fase di ammissione all'esame. Per quanto riguarda gli scrutini delle classi intermedie i dati mostrano che il punto di svolta verso una maggiore severità si è determinato nel 2007-2008, quando il ministro Gelmini era appena arrivata e giungevano a effetto le misure prese dal suo predecessore Fioroni: in quell'anno la percentuale dei non ammessi alla classe successiva raggiunse il 15,5% e da allora è calata fino al 13,2% del 2010-2011.

Pesa di più la condotta, 35 mila bocciati in tre anni. Da quando è stato reintrodotto il voto in condotta, con la non ammissione alla classe successiva o all'esame in caso di insufficienza, sono stati circa 35 mila, in tre anni, gli alunni che si sono giocati la promozione. Gli studenti non ammessi all'anno successivo per insufficienza nel comportamento risultano per quasi la metà iscritti al primo anno delle superiori, ma sono particolarmente numerosi negli istituti professionali.

Precari, nel 2011-2012 percentuale a quota 12,9% - Lo scorso anno scolastico era precario il 14,9% dei docenti in cattedra, una percentuale in lieve aumento rispetto al 14,7% del 2009-10, ma decisamente inferiore al 17,9% registrato nel 2006-2007. E dopo le 30.300 assunzioni di questa estate, nel 2011-12 la percentuale dei precari in cattedra, secondo una stima di Tuttoscuola, dovrebbe attestarsi al 12,9%, con il risultato che se prima c'era un docente precario ogni 4,5 di ruolo ora ce ne sarà uno ogni 6,7. Negli ultimi 3 anni, tuttavia, sono stati tagliati circa 57.000 posti (tra personale a tempo indeterminato e non).