Scuola,
La vana promessa di autonomia
di Giorgio Israel Il Messaggero, 18.11.2011
La politica dell'istruzione in Italia si caratterizza per
l'incoerenza tra fini dichiarati e perseguiti. Da decenni si parla
di promuovere l'autonomia di scuole e università; l'esito è un
dirigismo di rigidità mai vista. "Autonomia" dovrebbe significare lo
spostamento delle verifiche da monte a valle: fate le vostre scelte
liberamente, assumete chi volete (lo si propone anche per le scuole)
e sarete valutati in base ai risultati. Ma le scuole e gli
insegnanti sono sommersi da una valanga crescente di adempimenti e
controlli preventivi, di prescrizioni tendenti a trasformarli in
meri esecutori. Paradossalmente, anche i meccanismi di valutazione
man mano introdotti non sono tesi a verificare a posteriori, ma a
prescrivere a priori. Ad esempio, la tendenza a sostituire le prove
d'esame con test preparati dall'Invalsi non è innocua: l'Istituto di
valutazione del sistema dell'istruzione travalica la sua funzione di
valutazione di sistema surrogando la funzione dell'insegnante nella
valutazione degli allievi, con la conseguenza grave di trasformare
la didattica in addestramento a superare i test e di "valorizzare"
gli insegnanti peggiori.
Una situazione analoga si verifica per l'università. La nuova legge
di riforma doveva rafforzare l'autonomia e la nuova Agenzia per la
valutazione (Anvur) doveva valutare le scelte in base ai risultati.
I tanti emendamenti hanno dato un carattere dirigista alla legge e
l'Anvur ha dettato prescrizioni talmente stringenti per le modalità
di valutazione dei nuovi docenti da ridurre la selezione a un
procedimento meccanico, con l'effetto di creare un malessere
profondo nella comunità universitaria.
Si potrebbe continuare con gli esempi ma il problema è lo stesso: il
dirigismo; nel migliore dei casi per l'intenzione di conferire
"oggettività" alle procedure, nel peggiore per la tendenza a
controllare tutto di un'amministrazione poco avvezza ai principi di
uno stato liberale. È sbagliato credere che l'oggettività si
raggiunga moltiplicando le regole, per il banale motivo che queste
regole deve farle qualcuno che agisce in modo inevitabilmente
soggettivo, né esistono sistemi "scientifici" atti a sopprimere la
soggettività del giudizio.
Un esempio può illustrare meglio la questione. Conversando con un
"tecnico" proponevo il sistema delle ispezioni interne come il
migliore per valutare gli istituti d'istruzione (a tutti i livelli).
Questi rispose: «Certo, ma i valutatori debbono avere un patentino».
Bene. Chi conferirà il patentino? Qualcuno dotato di un patentino.
Poiché la regressione all'infinito è impossibile, è chiaro che il
patentino lo darà l'amministrazione: quanto questo sia oggettivo
giudichi il lettore. Va ancora peggio se si partoriscono
escogitazioni strampalate, come quella di far nominare i valutatori
da enti esterni, come i dipartimenti di psicologia dell'università.
Ho avuto la diretta esperienza di come il dirigismo concepisca
l'autonomia a rovescio, nel partecipare alla redazione delle nuove
Indicazioni nazionali per i licei. Il testo fu accusato di essere
troppo prescrittivo sui contenuti e troppo poco sui metodi. Proprio
qui sta l'errore. Autonomia non significa lasciar libero il docente
di non insegnare conoscenze imprescindibili e invece imporgli il
metodo d'insegnamento. È esattamente il contrario, se non si vuole
trasformarlo in passacarte, e i passacarte sono sempre i peggiori
elementi. Ma la tentazione è sempre in agguato, come si vede nei
progetti di editoria digitale che prevedono l'introduzione dei
videogiochi a scuola, o nella tendenza a imporre in modo coattivo
all'insegnante l'uso di tecnologie informatiche.
Valutazione a posteriori, quindi, ma essendo consapevoli che non
esistono regole meccaniche per eseguirla. Quando un ricercatore
presenta un articolo a una rivista non viene giudicato da colleghi
col "patentino" o con regole automatiche, bensì da "pari" che
giudicano il contenuto, e possono sbagliare. Anzi, l'esperienza dice
che il confronto che così nasce è fonte di miglioramento per tutti.
Quindi, valutazione come processo interno al sistema, come processo
di crescita scientifico-culturale. Nella ricerca si tratta di
valutare nel merito la produzione scientifica, per la didattica è
auspicabile operare con commissioni di ispezione composte da "pari".
L'opinabilità e le contestazioni vi saranno comunque: sono di gran
lunga preferibili quelle che fanno crescere nel confronto.
Sarebbe auspicabile che l'agenda del nuovo ministro fosse ispirata
al principio di combattere il dirigismo a tutti i livelli,
restituendo respiro e autonomia al sistema, costruendo processi di
valutazione che valorizzino il merito costruito su autentici
contenuti culturali, anziché sull'ossequio di regole amministrative.
Questo porta a una riflessione generale. È noto che quel che più
rende difficile uscire dalla crisi è l'aver costruito, a livello
europeo, un sistema che non ha vitalità perché ha messo il carro
dell'economia davanti ai buoi della politica e della cultura; col
risultato che la seconda non è pensata come l'interazione e, in
prospettiva, la sintesi di grandi culture nazionali che, anche
attraverso la scienza, hanno posto i fondamenti della società
moderna. Le questioni culturali e dell'istruzione sono in mani
amministrative, ridotte a problemi di facilitazione dello scambio di
forza-lavoro e a liste burocratiche di "competenze". Se non si
riuscirà a ridare slancio al sistema dell'istruzione e della
ricerca, a restituire dignità alla funzione dell'insegnante ed
entusiasmo ai giovani – e l'unica via a tal fine è valorizzare il
processo della conoscenza, fare dell'istruzione un luogo in cui ha
senso quel che si fa e non una macchina burocratico-amministrativa
fondata sulla moltiplicazione delle regole, quella che il grande
matematico italiano Bruno de Finetti chiamava "il culto
dell'imbecillità" – i proclami contro il declino saranno vuote grida
manzoniane.
http://gisrael.blogspot.com/2011/11/agenda-per-listruzione.html
http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=172FD4