IL RAPPORTO

Insegnanti di sostegno, l'Italia spaccata in due
"Ci sono troppe differenze tra le regioni"

Oltre 96 mila docenti nella scuola statale, ma solo 63mila sono inseriti nell'organico di diritto. Gli altri sono precari, un numero che cresce ogni anno. Con forti differenze territoriali

Valeria Pini la Repubblica, 2.11.2011

ROMA - E' emergenza insegnanti di sostegno in molte regioni italiane. Un lavoro difficile che a volte deve convivere con la precarietà. Sono infatti oltre 96 mila i docenti di sostegno nella scuola statale, ma solo 63mila sono inseriti nell'organico di diritto. Gli altri sono precari e il loro numero cresce ogni anno. Un problema per un tipo di attività che, proprio per aiutare la crescita di ragazzi disabili, avrebbe bisogno di una certa continuità nel tempo. La situazione cambia da regione a regione e questo si aggiunge il problema che l'insegnante deve seguire un numero troppo alto di allievi. Se la media è di poco più di due alunni per docente, in alcune situazioni il professore si trova a gestirne quasi il doppio. A denunciare la situazione uno studio del giornale Tuttoscuola. com 1. Il livello di stabilizzazione dei docenti di sostegno nella scuola statale è stato fissato dalla legge finanziaria del 2008 a 63.086 posti fissi. La stessa normativa prevedeva però che dovevano essere sanate le differenze regionali, cosa che però non è mai avvenuta.

I dati. Secondo il rapporto di Tuttoscuola.com circa 7 mila posti di sostegno avrebbero dovuto essere assegnati ai disabili del Centro-Nord, e non - come invece è successo - a quelli del Sud e delle Isole. Complessivamente per l'intero primo ciclo, scuole dell'infanzia comprese, il ministero ha previsto 133.625 alunni disabili e per loro ha assicurato un organico di diritto di 49.588 posti di sostegno per una media nazionale di 2,69 alunni per docente. Ma quei 49.588 posti stabili, che assicurano anche continuità didattica e stabilizzazione, hanno avuto però una distribuzione disomogena. Se il rapporto medio di 2,69 fosse stato assicurato in ogni territorio, la Campania avrebbe dovuto avere 2.585 posti di meno in organico, la Puglia 1.481 posti; la Sicilia (-1.258), la Calabria (-674), la Sardegna (-513) e la Basilicata (-240), per un totale complessivo di 6.694 posti assegnati oltre al dovuto. Quei 6.694 posti avrebbero dovuto essere invece, assegnati a scuole del primo ciclo di altri territori: 3.120 posti in più nel Nord Ovest (la Lombardia avrebbe avuto diritto a 2.615 posti in più), 1.823 posti in più nel Nord Est (1.234 posti in più al Veneto) e 1.681 posti in più al Centro (948 posti di sostegno in più nelle scuole del Lazio).

La scuola dell'infanzia. Nella scuola dell'infanzia nell'anno scolastico 2011-12 ci sono 11.794 bambini disabili e per loro il ministero ha disposto 5.440 posti di sostegno sicuri: il rapporto medio nazionale è di 2,17 ragazzi diversamente abili per ogni posto di sostegno fisso. Ma il dato non trova corrispondenza sul territorio. In Campania la media è di 1,36 bambini per ogni posto di sostegno in organico di diritto, e anche di Basilicata (1,41), Calabria (1,52), Puglia (1,81), Sardegna (1,29) e Sicilia (1,89). In sofferenza invece il Nord, dove si va molto sopra la media nazionale (2,17): in Emilia-Romagna si arriva al 3,75, nel Veneto al 3,47, nelle Marche al 3,38, in Toscana al 3,32, in Umbria al 3,13 e in Lombardia al 2,93. Nel Nord-est la media risulta pari a 3,38 bambini disabili per ogni posto di sostegno, al sud dell'1,59: quasi due punti di distanza.

Scuola primaria. Situazione simile anche nella scuola primaria: dove ci sono 66.245 alunni disabili e 24.071 posti di sostegno stabili e sicuri (2,75 studenti per ogni posto di sostegno fisso). Anche qui, i criteri di assegnazione per la stabilità dei posti di sostegno nella scuola primaria hanno favorito le aree meridionali. Ma al Nord e al Centro, a causa della consistente minore assegnazione, il rapporto è più elevatoE giù altre critiche. Una parte consistente del tempo si perde per cercare le domande. E oggi, a sorpresa, l'Anief annuncia di avere trovato nella batteria delle 100 domande "almeno 38 quesiti da considerare nulli perché alla luce della normativa vigente sbagliati nelle risposte (4 in totale) o con più risposte esatte tra quelle indicate (18 in totale), o ancora perché sono mal formulati o che presentano nella risposta un distrattore che ha l'unico scopo di confondere il candidato senza soddisfare in maniera completa la richiesta della domanda (16 domande in tutto)".