Emergenza disoccupazione giovanile.
E i neet sfiorano il 19%

da TuttoscuolaNews, n. 512 21.11.2011

Monti ha parlato anche di occupazione giovanile, un’emergenza non solo italiana, che rappresenta una condizione drammatica per il futuro del Paese.

L’Istat ha recentemente rilevato un quadro impietoso della situazione nazionale dei livelli di disoccupazione dei giovani tra i 15 e i 29 anni, che evidenzia come nel Mezzogiorno e nelle Isole circa un terzo dei giovani di quell’età sia disoccupato. Il primato è della Campania con il 33,6% di tasso giovanile di disoccupazione, seguita dalla Sicilia (33,2%), dalla Basilicata (32,9%) e dalla Sardegna (31%).

Va decisamente meglio la situazione dei giovani non occupati in Lombardia (tasso di disoccupazione del 12,9%), nelle Marche (13,0%), nel Friuli (13,1%) e nel Veneto (13,2%).

In questo quadro non confortante colpisce negativamente il trend dell’Emilia-Romagna che, pur facendo registrare un tasso di disoccupazione giovanile non elevato (15%) rispetto alla media, evidenzia come, rispetto a cinque anni fa, sia la regione che ha avuto l’incremento maggiore di disoccupazione, passando dal 7,7% del 2005 al 15% del 2010 (+7,7 punti).

A questo quadro complessivo poco confortante può essere associata (anche se non si può parlare automaticamente di rapporto causa-effetto) la situazione dei giovani di 18-24 anni con sola licenza media che non frequentano corsi d'istruzione o formazione.

Nel 2010, secondo recenti dati dell’Istat, in Sicilia il 26% dei giovani di questa fascia di età, dopo la licenza media, non frequenta corsi di istruzione o di formazione; in Sardegna il 23,9%, in Puglia il 23,4% e in Campania il 23%.

In Friuli-Venezia Giulia soltanto il 12% dei giovani di questa fascia di età non frequenta corsi di formazione e istruzione.

In Italia il livello dei giovani cosiddetti “neet” (Not in education, employing or training) è del 18,8%.