Profumo di scuola,
una lettera per il nuovo ministro

di Franco Labella  l'Unità, 29.11.2011

Chi va con lo zoppo…..

Negli anni scorsi alla scuola pubblica statale sono stati mandati messaggi, dalla maggioranza di centro destra, che andavano decisamente in direzione di una minore inclusività.

Basti pensare alla duplice vicenda di Adro (la mensa negata ai bambini delle famiglie che non pagavano la retta e i simboli leghisti a marchiare il nuovo istituto) ma anche a tutto quello che è stato fatto, in negativo, per gli studenti disabili (v. Spicchi d’aglio) o per i figli degli extracomunitari.

Quando lanci messaggi di scarsa integrazione, alla lunga, gli effetti si riverberano.

Magari in chi meno te l’aspetti.

Forse il Dirigente scolastico di Pozzallo che ha scritto alle famiglie di inviare alla settimana bianca solo studenti atletici “per non rovinare il gruppo” non se n’è manco reso conto.

Ma l’idea di selezionare, per un viaggio di istruzione, solo alcuni alunni discriminandone altri non è una bella idea.

Per lo meno se si percepisce che la scuola non è fare casting.

A quello ci pensava già B. quando consigliava ai nuovi arrivati nella maggioranza di centro destra di tagliare la barba e cambiare sarto o cravatta.

Anche per questo parlare di “gita scolastica” (fa tanto Pupi Avati, ma quello era un film), come ha fatto il Preside nelle interviste ai giornali, lo giustifica pure di meno.

Il Far West.

E’ sempre Sud ma qui non si parla di “gite” come a Pozzallo.

Il “Parco Verde” di Caivano, vicino Napoli, è una zona assai difficile per viverci.

Ancor più per farci scuola.

La Preside di una scuola situata nella zona, Gelmini imperante, tempo fa si era rivolta ai giornali e si era lamentata del fatto che dal suo istituto di frontiera scappavano via tutti, gli studenti come i professori, e aveva chiesto aiuto.

Per fare scuola e magari pure le “gite”.

Mercoledì ne parlerà col nuovo Ministro Profumo.

L’ha cercata lui.

E’ una bella novità.

Al nuovo Ministro.

Caro Ministro,

è evidente che avrà un compito da far tremare le vene ai polsi: occuparsi del mondo della conoscenza italiana dopo la cura “Gelmini”.

Il compito è improbo perché i mali che affliggono la scuola non sono certo diminuiti dopo tre anni di regno della giovane scrittrice di favole.

Anche perché si tratterà di ridare fiducia e speranza a studenti e famiglie, dirigenti, insegnanti e personale amministrativo.

Perché è vero che abbiamo sempre saputo che prima o poi saremmo usciti fuori dal tunnel gelminiano ma è pur vero che abbiamo pagato pegno in termini assai pesanti.
Di sacrifici la scuola ne ha fatti tanti anzi si è trattato,veramente, di lacrime e sangue senza costrutto.

Anche per questo sentir definire,come ieri, dalla giovane ex-Ministro i tagli alla scuola come un’ azione tesa ad eliminare la “spesa improduttiva”, è veramente urticante.

Non si può immaginare, in tempo di crisi, di far pagare lacrime e sangue al mondo della conoscenza e della ricerca.

Gli Spicchi d’aglio hanno raccontato, per quanto si poteva, solo una piccola parte dei guasti profondi di questo periodo che è arrivato al termine con la caduta del Governo Berlusconi.

Non è il tempo, però, delle geremiadi.

Sicuramente , però, è il tempo di “Un’altra scuola”.

Fidiamo in lei. Non ci deluda.

Ed anche se è lo sport nazionale dare consigli magari non richiesti, ci faccia essere, per una volta, sportivi: attivi “Cittadinanza e Costituzione”, la disciplina che non c’è e si vede.

Conoscere e studiare (sì studiare) la Costituzione serve.

A Pozzallo come a Caivano e persino a Roma.

Piero Calamandrei, nella tomba, finirà di rivoltarsi.

Non sarebbe poco.

 

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