sicurezza - tre anni dalla tragedia

"Dalla scuola solo parole e ipocrisia"

In 500 alla marcia di Rivoli per ricordare Vito Scafidi

Patrizio Romano La Stampa, 23.11.2011

rivoli
Nessuna ipocrisia, solo il ricordo del figlio e opere per mettere in sicurezza le scuole. I genitori di Vito Scafidi, lo studente di 17 anni morto il 22 novembre 2008 schiacciato dal controsoffitto nella IVG del liceo scientifico Darwin di Rivoli, su questi punti non ammettono se o ma. Per questo ieri, al termine della marcia in ricordo del figlio, papà Fortunato ha strappato il microfono dalle mani della preside Maria Luisa Mattiuzzo mentre salutava i partecipanti al corteo.

«Ma basta, basta - ha sbottato -. Tutto ha un limite». E tolto il microfono lo ha passato alla moglie Cinzia Caggiano. «Non sopporto l'ipocrisia - ribadisce Fortunato -, non può dire che la scuola è vicina alla nostra famiglia. La verità è che oggi al liceo dove mio figlio è morto c'erano le Olimpiadi di matematica e un convegno sulla costituzione». Uno schiaffo per loro. Ma Cinzia cerca di riportare la calma. «Dispiace quanto è successo - dice al microfono -, ma non è tempo per ricordare in modo sobrio, bensì a voce alta. Mio figlio l'ho perso, dobbiamo lottare per tutti i ragazzi che vanno a scuola perché devono farlo in tranquillità».

Però che quella scuola non sia mai stata intitolata al figlio non lo può accettare. «A Busalla, in provincia di Genova, ne hanno intitolata una nuova - dice -. Qui, invece, arrivati i soldi per i lavori si sono tirati indietro». E di Vito è rimasto il nome incastrato nell’albero simbolo della scuola di Sangano. «Ma io vado avanti - ribatte -. Loro vogliono dimenticare perché ricordare fa paura. Io, al contrario, guardo le foto di Vito, anche quelle dell’autopsia, e la rabbia non mi passa».

Parole dure, con gli occhi dolci di una mamma. Il Darwin, una memoria dolorosa. E lo sa anche l'onorevole Mario Mantovani, ex sottosegretario al ministero delle Infrastrutture. «Ho visto il Darwin due anni fa - confida - quando dovevamo dare lo stanziamento. Ho pensato che fosse da rottamare, una struttura per nulla idonea a una scuola». Così propone alla Provincia di cercare un terreno libero a Rivoli per costruirne una nuova. «Rottamare? Sinceramente lo penso anch’io» confessa Andrea Macrì, studente ferito nel crollo. Ma se il nuovo Darwin è di là da venire, il «miracolo Scafidi», come lo definisce Mantovani, è riuscito a portare fondi e attenzione alle scuole.

Ma tutto questo non basta non solo ai genitori di Vito, ma neanche ai papà e alle mamme dei ragazzi di San Giuliano e della casa dello studente de L'Aquila presenti in sala. Tutti a chiedere risposte alla richiesta di sicurezza. Arrivati al dibattito, su «Scuole sicure: un obiettivo per salvaguardare il futuro» promosso da Libera, Acmos e Benvenuti in Italia, per riportare sotto i riflettori le macerie e il loro ricordo doloroso. E che ci sia molto da fare lo ammette anche il pm Raffaele Guariniello, che afferma: «La legge c'è ed è buona, ma ci vogliono processi più rapidi, perché non si arrivi alla prescrizione dei reati e poi ci vuole maggiore professionalità nei pm e nei giudici».