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sei anni, non va a scuola, di Corrado Zunino, 13.11.2011 Nell'entroterra di Ivrea, provincia di Torino, si scopre che cosa è oggi la crisi economica. La nuova povertà. Sembra un racconto anni Sessanta tratto dalla cineteca Rai, una sceneggiatura di Cesare Zavattini. E' invece un padre, con due figli e moglie a carico, che nel 2011 non può garantire al piccolo di sei anni la scuola dell'obbligo. Non può iscriverlo alla prima elementare. La vicenda, raccontano a Borgofranco d'Ivrea, potrebbe risolversi in queste ore, ma è un fatto che il bimbo per due mesi sia rimasto a casa. Cosa è accaduto? Che un uomo con un lavoro sottopagato e una donna casalinga non hanno retto un trasferimento, lo spostamento di una manciata di chilometri delle loro vite. Per ragioni di lavoro, il padre - e la sua famiglia - all'inizio dello scorso agosto si sono spostati a Borgofranco d'Ivrea, 3600 abitanti. Le classi elementari del paese, l'unica scuola è la Pavona, erano piene, le graduatorie chiuse. L'uomo deve iscrivere il figlio a Montalto Dora, a due chilometri e mezzo di distanza. La famiglia, una dichiarazione dei redditi esentasse, non ha i soldi però per aggiungere il costo del biglietto del bus andata e ritorno per due persone (sono quattro euro) al contributo necessario per la mensa scolastica (5,25 euro). Racconta il padre (che non possiede un'auto): "Mia moglie per accompagnare il più grande deve portarsi dietro, di prima mattina, anche il bimbo di 16 mesi". Aggiunge: "Non posso permettermi dieci euro di spesa fissi per mandare a scuola mio figlio, non li ho. Sono 250 euro al mese, non li ho". Spiega: "Ho chiesto un contributo pubblico perché l'alternativa era far riuscire mio figlio da scuola alle dodici e dieci, fargli mangiare un panino sulla panchina con la madre e farlo rientrare alle 13 e 45". Un'umiliazione, il padre ha voluto evitarla al bambino e alla moglie.
L'uomo si è già rivolto al sindaco di Borgofranco d'Ivrea,
all'assistente sociale, al direttore della scuola Pavone, alla
direttrice didattica del Terzo Circolo di Ivrea, al sindaco di
Montalto Dora. "Non ho mai avuto risposte certe". La scuola
dell'obbligo, dice ora, "è un diritto anche per i poveri". http://www.retescuole.net/contenuto?id=20111119184708
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