stabilizzazione. inviata dal Gruppo docenti del Sud al Nord a tempo determinato, 23.3.2011. Caro Presidente Siamo quei docenti precari che nel 2007,secondo la legge 296-2006 hanno fatto una scelta di vita, sofferta e sacrificante, scegliendo la provincia dove ora sono inseriti, scelta che potevano fare tutti, ma non tutti hanno fatto, perché era più comodo, più facile e meno dispendioso accumulare punteggio in scuole pubbliche e private, vicino casa. Noi abbiamo avuto oneri economici, affettivi, e di salute, per questa scelta, per aver seguito una legge, ed ora? Ci sentiamo, noi, traditi e truffati, è stata dichiarata una guerra nei nostri confronti, poveri contro più poveri, da far rabbrividire, ci si appella alla Italia unita e poi ci si colpisce alle spalle. Quando, invece occorreva essere uniti, tutti, contro i tagli alla scuola facendo, così, il bene di tutti compreso gli alunni e, non ledendo i diritti ormai acquisiti, altrui, questa è Democrazia. Ci rivolgiamo a Lei, Signor Presidente, uomo giusto, affinché ci dia la speranza che la Costituzione non sia citata solo per interessi di una parte ma anche per salvaguardare i diritti degli altri. Perché i nostri diritti acquisiti per legge e per sacrifici non dovrebbero essere riconosciuti? C’era una legge che è stata ignorata e calpestata, ci siamo noi che in seguito a quella legge abbiamo fatto delle scelte irreversibili, noi, precari del Sud al Nord che ci rivolgiamo a Lei Signor Presidente, alle Istituzioni, ai sindacati, ai politici, di guardare la medaglia da ambo i lati, di salvaguardare i diritti di chi ha fatto tanti sacrifici, di chi ha creduto in una legge dello Stato e nelle graduatorie ad esaurimento, noi non siamo numeri in graduatorie ma persone a cui si sta distruggendo la vita.
Chiediamo a tutti quei sindacati che
rivendicano la stabilizzazione dei precari, attraverso la normativa
Europea della non rateizzazione dei contratti a tempo determinato:
se la Gelmini dovesse, a seguito dei ricorsi, trasformare un
contratto da determinato ad indeterminato, come potrebbe accadere,
se la cattedra dove si è insegnato per diversi anni venisse occupata
da altri? E' consequenziale che, chi ha tre anni di anzianità nella
stessa scuola, non debba essere scavalcato in graduatoria, in quanto
si ha diritto,man mano che si liberano i posti, alla sistemazione
nella provincia in cui si è iscritti.
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