Approvazione Milleproroghe, di A.G. La Tecnica della Scuola, 1.3.2011 Via libera anche dall'Aula del Senato e quindi approvazione definitiva del decreto legge “milleproroghe”, dopo che la Camera dei deputati, con voto di fiducia, aveva approvato il maxi-emendamento presentato a seguito dei rilievi del Capo dello Stato. Per l'aggiornamento dovrebbe quindi essere partito il conto alla rovescia. Adesso il “milleproroghe” è legge: il presidente Napoletano ha promulgato il testo che converte in legge (n. 10/2011, pubblicata sul supplemento ordinario n. 53 della Gazzetta ufficiale n. 47 del 26 febbraio scorso) con modificazioni il decreto legge n. 225 del 29 dicembre 2010. L’apertura delle graduatorie, finalizzata all’inserimento di servizi e titoli acquisiti da almeno una parte dei 240.000 iscritti, non verrà quindi più prorogata al 31 agosto 2012. Il ‘congelamento’, ideato dalla Lega Nord per eludere l’inserimento a ‘pettine’ dei circa 15.000 vincitori dei ricorsi, prima al Tar e poi alla Corte Costituzionale, è stato così scongiurato. Mentre non si esclude l’inclusione di nuove regole. Di cui però al momento, tranne alcune indiscrezioni tutte da verificare, non si conosce ancora nulla. Certo, la grande influenza dei componenti della Lega Nord sulla gestione delle graduatorie (che vorrebbe sempre più legate alla residenza, al massimo in ambito regionale), deve far pensare che difficilmente si tornerà ad un regolamento precedente a quello introdotto nel 2009, quindi senza ‘code’ e con la possibilità di spostarsi di provincia senza penalizzazioni. Gli ultimi 'rumors' interni a viale Trastevere indicano in una provincia unica, dove potersi inserire a 'pettine', come indicato dalla Consulta, la soluzione all'intricata questione. Del resto, sono emblematiche le dichiarazioni rilasciate il 26 febbraio sull’argomento da Mario Pittoni, capogruppo del Carroccio in commissione Istruzione a palazzo Madama, promotore di un ampio ddl sul nuovo reclutamento degli insegnanti, decisamente difforme, come spirito e contenuti, rispetto alla soluzione raggiunta dalle Camere per gestire le graduatorie provinciali che decretano le supplenze annuali e le immissioni in ruolo del personale precario della scuola. "Lo stop allo slittamento dell'aggiornamento delle graduatorie dei docenti, stralciato dal Milleproroghe - sostiene Pittoni attraverso il sito internet della Lega Nord - mette sulla strada migliaia di insegnanti, tanti del sud trasferiti al nord, che nel 2007 hanno fatto una scelta di vita con le loro famiglie, dopo che l'allora ministro Giuseppe Fioroni, del Pd, aveva chiuso le liste in vista della riforma del reclutamento". Il senatore legista torna anche a porre dubbi sui "punteggi abnormi (questione tutta da approfondire) accumulati in alcune zone", che con l'inserimento a `pettine', quindi mantenendo il punteggio originario, decretato nei giorni scorsi dalla Consulta, di quasi 15mila ricorrenti, "causerà lo scavalcamento di molti iscritti nelle liste dei precari del centro-nord. La soluzione - ha concluso Pittoni - è nella riforma del reclutamento, sulla base del meccanismo (incentrato su albi regionali aperti a tutti, ma con maggiori chance di acquisire punteggio per i residenti ndr) che abbiamo presentato al ministro e che ha già la disponibilità dei sindacati, Cgil esclusa". Cosa accadrà ora? Ci dobbiamo aspettare due cose. Prima di tutto che ad essere inseriti con il punteggio originario, quindi a ‘pettine’, nelle nuove province, saranno sin da subito i vincitori dei ricorsi: in vista del "prossimo anno – ha dichiarato Marcello Pacifico, il presidente dell’Anief - tutti i precari potranno aggiornare il punteggio e inserirsi nella provincia che sceglieranno, mentre i ricorrenti otterranno il ruolo, soldi e punti per gli anni pregressi. Alla fine ha trionfato la giustizia, il buon senso e si è garantito il rispetto della Costituzione".il secondo prossimo accadimento è che l’aggiornamento delle graduatorie si farà nella prossime settimane: probabilmente tra marzo e aprile, al massimo nel mese di maggio. In relazione alla scuola, espunto, nel testo presentato dopo i rilievi del Capo dello Stato, il comma che "congelava" le Gae facendone slittare di un anno l'aggiornamento, mentre risultano confermati gli altri emendamenti che erano stati già approvati nel testo approdato alla Camera prima dei rilievi del Presidente della Repubblica. Sull'argomento, vari interventi nella rubrica "La voce degli altri".
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