Precari scuola, graduatorie da rifare
Nuovo caos e incarichi annuali a rischio

di Daniela De Crescenzo il Mattino, 13.3.2011

NAPOLI - Insegnanti precari, graduatorie da rifare. Arriverà nei prossimi giorni l'ordinanza del commissario ad acta Luciano Cannerozzi De Grazia che ordinerà agli uffici provinciali di inserire gli aspiranti precari nei posti che spettano loro in base al punteggio cumulato (il cosiddetto sistema a pettine).

Il ministero aveva stabilito, invece, di metterli in coda.

Un terremoto che potrebbe rimettere in discussione anche le immissioni in ruolo già fatte. E che potrebbe far scendere dalla cattedra chi è stato nominato a inizio anno per lasciare il posto a nuovi docenti.

Sono più di mille gli insegnanti campani coinvolti, trecento quelli che saranno risistemati nelle graduatorie della regione, e poco meno di cento quelli che troveranno nuove posizioni negli elenchi di Napoli e Provincia lunghe di 35 mila nomi.

E' la conclusione di una lunghissima contesa avviata già nel 2009 da un sindacato non firmatario del contratto, l'Anielf (Associazione nazionale insegnanti ed educatori in formazione), che si rivolse al Tribunale amministrativo del Lazio quando il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini firmò il decreto per l'aggiornamento delle graduatorie dei precari stabilendo che questi potessero essere inseriti oltre che nella lista della propria provincia, anche in altri tre, ma finendo in coda.

In breve diventarono trenta i ricorsi collettivi presentati da diciottomila docenti. Il tribunale amministrativo stabilì che bisognasse procedere alla sistemazione dei docenti in graduatoria secondo punteggio e diede alla Gelmini trenta giorni per eseguire la sentenza nominando un commissario ad acta, Luciano Cannerozzi De Grazia, appunto, per intervenire in caso di latitanza ministeriale.

Il dirigente generale della Funzione Pubblica, nel dicembre dello stesso anno intimò all'amministrazione di ordinare agli uffici provinciali di ottemperare alla sentenza. Il suo intervento non ebbe alcun seguito perché nel 2010 il ministero fornì una «interpretazione autentica» della norma, quella che è stata poi respinta dalla Consulta nel febbraio di quest'anno con una motivazione chiarissima: «La disposizione impugnata - scrive la Corte Costituzionale - ... utilizzando il mero dato formale della maggiore anzianità di iscrizione nella singola graduatoria provinciale per attribuire al suo interno la relativa posizione, introduce una disciplina irragionevole che comporta il totale sacrificio del principio del merito posto a fondamento della procedura di reclutamento dei docenti e con la correlata esigenza di assicurare, per quanto più possibile, la migliore formazione scolastica».

Un nuovo tentativo di lasciare intatte le graduatorie è stato fatto con il decreto mille proroghe, ma è abortito per l'intervento del capo dello Stato.

E a questo punto Cannerozzi De Grazia torna in campo e prepara una nuova ordinanza, quella che tra qualche giorno arriverà sul tavolo del direttore generale della Campania, Diego Bouchè. «Nel 2009 avevo il compito di far rispettare 30 sentenze, in questi anni alcune si sono arenate – spiega il commissario ad acta - Ne sono rimaste in piedi undici che ordinerò alle province di applicare. Se non lo faranno gli uffici provinciali lo farò io direttamente. Bisogna poi vedere quanti dei precari che troveranno nuova posizione avranno diritto all'immissione in ruolo ed eventualmente a un risarcimento».

La parola, a quel punto tornerà a Bouchè. «Appena arriverà l'ordinanza la leggeremo e poi ne discuteremo con il ministero che ci dirà che cosa fare. Ma una cosa è certa: le sentenze della Consulta vanno applicate».