Scuola
Precari, entro 2018 Impegno Gelmini prevede inversione tendenza: nel 2010 solo 16.500 TM news, 9.3.2011 Roma, 9 mar. (TMNews) - È un impegno importante quello preso oggi dal ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, che durante il question time, nel rispondere ad una un'interrogazione dell'Italia dei Valori sui supplenti della scuola (per il leader Antonio Di Pietro sono "da anni utilizzati e sfruttati e messi alla porta"), ha annunciato che nell'arco "di sette-otto anni i precari esistenti potranno trovare definitiva collocazione, quindi un posto a tempo indeterminato". La "graduale immissione in ruolo proporzionata alla capacità di assorbire posti di lavoro da parte della scuola", cui si riferisce il ministro Gelmini, corrisponderebbe all'assunzione di quasi 300mila precari: attualmente in Italia i supplenti abilitati all'insegnamento, vincitori di concorso, iscritti nelle graduatorie ad esaurimento, il cui aggiornamento dovrebbe avvenire in primavera, sono 232.048. A questi ne vanno aggiunti almeno altri 60mila inseriti nelle liste di attesa 'permanenti' riguardanti il personale Ata (amministrativi, tecnici ed ausiliari). Negli ultimi anni, soprattutto a causa dei tagli previsti dalla Finanziaria di fine 2008, la lege 133/08, il numero di immissioni in ruolo non è stato particolarmente alto e ciò malgrado la messa in pensionamento di circa 30mila unità di personale l'anno: la scorsa estate hanno firmato per il ruolo 10mila insegnanti, di cui la metà sul sostegno, e 6.500 non docenti. La regione in assoluto con più docenti precari (anche gli Ata non si discostano molto) è la Sicilia, seguono Campania, Lombardia, Lazio e Puglia. Una piccola parte degli insegnanti vincitori di concorso, ordinario o riservato, va collocata nella cosiddetta sezione dei precari 'storici': in 5.462 fanno parte della prima e seconda fascia delle graduatorie a esaurimento, che significa almeno 10-15 anni di attesa; gli altri 226.586 sono collocati nella terza fascia ed hanno in buona parte acquisito l'abilitazione all'insegnamento tramite le scuole universitarie, le cosiddette Ssis. A fronte di un corpo docente scolastico italiano pari ad oltre 700mila unità, i candidati assunti con supplenze annuali (solo 20mila circa) o fino al termine dell'anno scolastico sono passati dai 64.000 del 1998/99 ai 116.973 del 2009/10 (l'anno scorso si è toccato il record con 130.835): la maggior parte delle supplenze 'lunghe' stipulate dagli Usp riguardano la secondaria superiore (circa 40mila contratti), seguono le medie, la primaria ed i maestri della scuola dell'infanzia. Nel 1998 vi era solo un docente precario ogni 12 di ruolo, oggi uno ogni 7. Il boom si deve a tre motivi: il graduale innalzamento delle cattedre di sostegno (oltre 90mila in tutto, ma solo poco più della metà sono andate al ruolo), le assunzioni sempre più limitate (dalle circa 60mila l'anno dell'ultimo Governo Prodi si è passato alle 10mila l'anno della gestione Gelmini) ed un decennio di scuole di specializzazione universitaria, le Ssis, da cui sono uscite decine di migliaia di abilitati. Se per viale Trastevere basteranno 6-7 anni, la Cisl Scuola ha fatto sapere che, soprattutto con gli attuali ritmi di assunzioni e turn-over, rallentati dall'innalzamento graduale dell'età pensionabile, ne potrebbero servire anche 15.
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