Sciopero degli scrutini: da Tuttoscuola, 25.5.2011 Sullo sciopero degli scrutini indetto dai Cobas della scuola per il 14-15 giugno in tutte le regioni, tranne Marche e Puglia (9-10 giugno), Veneto (10-11 giugno), Liguria e provincia di Bolzano (16-17 giugno), si stanno addensando nubi di polemiche e di contrasto soprattutto con i dirigenti scolastici. Il contrasto – che potrebbe sfociare anche in denuncia per azione antisindacale – non riguarda ovviamente il motivo dello sciopero (protesta contro tutte le azioni del governo nei confronti del personale scuola: organici, tagli, contratto, scatti di anzianità) che ha al centro la protesta contro le prove Invalsi, bensì il calendario di svolgimento degli scrutini. Infatti, secondo quanto affermato in un comunicato dei Cobas, diversi dirigenti scolastici, starebbero modificando il calendario degli scrutini, motivandone il cambiamento a causa delle elezioni per il referendum previsto per il 12 e il 13 giugno. Secondo i Cobas le modifiche del calendario degli scrutini vanificherebbe l’azione di sciopero per i giorni già individuati. È stata inviata, pertanto, una formale diffida, invitando i presidi che hanno anticipato la data degli scrutini e/o il termine delle lezioni, a ristabilire la legalità delle operazioni. I Cobas dichiarano che “è fuorilegge, oltre che antisindacale, ogni spostamento degli scrutini a prima della fine delle lezioni (così come stabilita nel calendario scolastico per le singole Regioni) per impedire o limitare il diritto di sciopero: dunque i Cobas, oltre a diffidare i presidi che fanno i padroni, invitano gli Organi collegiali a non assumere delibere in tal senso, che, oltre ad attaccare il diritto di sciopero, non rispettano il diritto degli alunni/e all'intero anno scolastico e a una corretta valutazione solo alla fine reale di esso”. A proposito del rispetto della legge, è bene ricordare che lo sciopero degli scrutini non può riguardare le classi terminali che vanno ad esame, né gli stessi esami. |