L'intervento Stravaganze del Miur Pasquale Almirante La Sicilia, 29.5.2011 Non era mai successo che scoppiasse una guerra tra precari della scuola (quelli del Nord contro quelli del sud) a causa di un vuoto di organico padano che rischia di attirare insegnanti in cerca di posto tra le sue brume e che pertanto viene conteso a colpi di punteggi o di franchigie, ricorsi o appelli, accuse o difese; né era mai capitato che il ministro della Istruzione stesse a guardare senza prospettare una tregua risolutiva; anzi pare abbia lasciato il proprio dicastero al senatore leghista Pittoni. E in effetti c'è la sensazione che sia diventato lui la bussola dentro cui guardano i sudisti e i nordisti, anche perché dispensa promesse o mostra muscolature celtiche. Certamente Pittoni fa il suo mestiere, contrariamente alla ministra che sta a guardare, mentre i docenti seguono l'iter di un "pacchetto bonus", di sua invenzione e da intrufolare nel decreto "omnibus", che consentirebbe punti aggiuntivi (una sorta di premio fedeltà del supermercato) a chi decide di non trasferirsi dalla provincia di appartenenza. Compreso tuttavia che questo è un modo per aggirare la sentenza della Suprema Corte, che si era espressa a favore dei punteggi a pettine dei precari e non in coda, nei cassetti di chi si sente trombato è già pronta la carta bollata, cosicchè ancora una volta la materia rischia di passare dalle mani del giudice e prima ancora degli avvocati. Ma c'è anche un secondo aspetto inquietante per capire la stravaganza del Miur. Cosa fa infatti per ingarbugliare la vita dei precari? Invece di legiferare subito sul reclutamento dei docenti, si intrattiene sulla formazione iniziale che in ogni caso è successiva alla vera emergenza occupazionale e alle migliaia di richieste di stabilizzazione dei docenti. Ma non solo, più di 20mila professori sono stati abilitati proprio sugli indirizzi complessivi di quella formazione varata dal governo, però non viene loro riconosciuto il titolo sottoscritto dal ministro, costringendoli così ancora fuori dalla porta e dalle graduatorie a esaurimento. Bizzarrie che non trovano giustificazione, nemmeno quella del risparmio visto che la gran parte occupa posti liberi e che a conclusione dell'anno scolastico fa pure richiesta del sussidio di disoccupazione. Non chiedono questi docenti grandi cose, solo uno scampolo di certezze. |