Gelmini: Sì ai giovani aspiranti insegnanti, da Tuttoscuola, 25.7.2011 "Lo Stato non può più creare artificialmente posti di lavoro che non esistono, come ha fatto irresponsabilmente per decenni. Gli studenti che oggi fanno la scelta dell'insegnamento devono prima di tutto sapere quale è il fabbisogno di posti al momento in cui termineranno gli studi e quindi poter valutare in maniera realistica la speranza di ottenere un'occupazione nella scuola". Lo scrive il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini in una lettera al Corriere della Sera (Gelmini: “Insegnanti per merito e con piani triennali”), in cui interviene in merito alle "sterili polemiche" sul precariato spiegando che "visti i numeri non abbiamo bisogno di creare nuovi abilitati" all'insegnamento. L'intervista è anche una nuova risposta alle critiche degli esponenti del PDL Maurizio Lupi, vice presidente della Camera dei Deputati e Mario Mauro, coordinatore del gruppo parlamentare europeo, sugli ostacoli all'ingresso di nuovi insegnanti giovani. "Offriremo una concreta possibilità a una generazione di giovani aspiranti insegnanti di entrare in ruolo", ma ciò "sarà fatto solo all'interno dei posti disponibili e di cui la scuola ha veramente bisogno", sottolinea Gelmini. "In ogni caso, la concreta opportunità di entrare in ruolo dipenderà esclusivamente dalla possibilità di bandire procedure concorsuali basate sul merito". "Per rilanciare la scuola italiana e renderla moderna - scrive il ministro - è necessario un sistema organico di misure, in parte già attuate, come la riforma degli ordinamenti, il piano triennale di assunzioni, la nuova disciplina della formazione iniziale e altre da approvare, come il nuovo reclutamento che sarà realizzato su base meritocratica". |