Manovra 2011-2014 sulla scuola,
le reazioni dell'opposizione

da Tuttoscuola,  4.7.2011

Fioccano i primi commenti sul testo della manovra economica 2011-2014, per quello che riguarda la scuola. In questo primo articolo esaminiamo quelli della politica. Nel successivo quelli delle organizzazioni sindacali.

Per il partito democratico, il vicepresidente commissione Affari Sociali Camera dei Deputati, Gero Grassi nota che “il Centrodestra non vuole vedere scemare il proprio consenso, così accantona la polvere sotto il tappeto, illudendosi di far apparire tutto lindo e pulito. I conti non tornano, qualcuno dovrà farli tornare, così i Ministri da Tremonti alla Gelmini sono alle prese con un puzzle che costruisce piccoli pezzi, accanto ai quali c’è il vuoto assoluto”.

Per Grassi, la manovra assesta “l’ennesimo duro colpo dall’attuale manovra”, con “la scomparsa di 3.000 sedi di dirigenza, a discapito di territori, famiglie, ragazzi”.

Per il presidente del Gruppo Italia dei Valori al Senato, Felice Belisario, “La manovra fa acqua da tutte le parti, contiene per metà rincari e per l'altra tagli. Se ci hanno messo tanto per presentarla al Colle è per la vergogna di un provvedimento socialmente insostenibile che è il frutto avvelenato delle lacerazioni nel governo”. E ancora: “Questa manovra è iniqua, colpisce il Sud e le fasce sociali più deboli, lavoratori e pensionati, oltre a tagliare i servizi essenziali come scuola e sanità”.