Resi noti i risultati di un nuovo studio di Eurydice
Studio UE: in Italia il 21% dei quindicenni da Tuttoscuola, 12.7.2011 In Italia il 21% dei quindicenni incontra difficoltà a leggere, o più precisamente a comprendere il significato di un testo scritto. La media europea, d’altra parte, è del 20%, ma presenta grandi squilibri, con punte del 40% per Bulgaria e Romania, e Paesi come quelli del Nord Europa dove la percentuale è già ora inferiore al 15%, che è il traguardo fissato dalla UE per il 2020 (si tratta di Danimarca, Finlandia, Islanda, Irlanda, Malta, Norvegia, Svezia e Regno Unito). Questo è il quadro che emerge da uno studio elaborato dalla rete Eurydice della Commissione europea, già segnalato da Tuttoscuola in una precedente notizia, dove appare chiaro che ancora molta strada resta da fare per raggiungere l’obiettivo che si sono proposti i ministri dell’istruzione dell’Ue. Per Androulla Vassiliou, commissaria all’istruzione, la cultura e la gioventù, “è assolutamente inaccettabile che nell’Ue ci siano ancora così tanti giovani privi delle competenze di base per leggere e scrivere”, cosa che li espone “al rischio di esclusione sociale, oltre alle difficoltà di ricerca di un posto di lavoro”. Recentemente la commissaria ha lanciato una campagna di alfabetizzazione rivolta a tutte le classi d’età e in particolare a quelle svantaggiate come ad esempio i bambini rom. Lo studio mette in evidenza l’importanza decisiva del fattore scuola, e quindi delle politiche dell’educazione, sulla varianza dei risultati conseguiti dagli alunni: la forbice tra i risultati migliori e peggiori dei giovani va dal 7,3% della Finlandia (dove la differenza tra le scuole è la più bassa) al 61,2% della Germania. Ma anche in Italia (55,5%) e in Francia (58%) gli squilibri sono molto forti. Per la metà del 2012 l’UE ha annunciato ulteriori proposte per migliorare e rendere meno squilibrate le capacità di lettura dei giovani. |