Ecco come salire in cattedra Il Sole 24 Ore, 20.7.2011
ROMA Le nuove graduatorie, da cui i presidi potranno attingere per affidare il prossimo anno un incarico a tempo, avranno validità triennale (fino al 2014, come le graduatorie a esaurimento), ma - visto anche il ritardo con cui è uscito il decreto di aggiornamento - difficilmente riusciranno a essere pronte per il prossimo 1° settembre. Con la conseguenza, spiega Achille Massenti dello Snals-Confsal, che in caso di supplenze "lunghe", per esempio di due o tre mesi, «i ragazzi rischieranno di trovarsi in aula per un periodo un docente nominato in base alle vecchie graduatorie (aggiornate l'ultima volta nel 2009) e per il restante tempo un nuovo professore, chiamato invece in base agli elenchi appena finiti di aggiornare. E ciò a tutto discapito della didattica e della stabilità del lavoro». «Le graduatorie d'istituto servono a tamponare le emergenze degli istituti», rilancia Luigi Rossi della Flc-Cgil, ma sono utilizzate sempre meno dai presidi, soprattutto per carenze (e ritardi) negli accrediti delle risorse per pagare i supplenti. In più, ricorda Rossi, c'è la «Salvaprecari» che impone al dirigente scolastico di chiamare in via prioritaria i supplenti annuali non riconfermati per via dei tagli agli organici. In questo quadro, conclude, «sarebbe necessario che viale Trastevere acceleri nella definizione del nuovo modello di reclutamento dei docenti in modo da garantire ad alunni e insegnanti prospettive di più ampio respiro». Per Pasquale Proietti della Uil Scuola, il decreto sull'aggiornamento delle graduatorie d'istituto «è bene che sia uscito», anche se, ha subito precisato, è facile prevedere una chiamata più forte di supplenti da parte dei presidi del Nord, dove ci sono più posti disponibili. «Tutto ciò - ha aggiunto - almeno fino all'arrivo delle nuove nomine in ruolo, che dovrebbero riequilibrare la situazione». Passando invece al contenuto del provvedimento emanato da viale Trastevere, spicca la conferma che la domanda per aggiornare o inserirsi ex novo nelle liste d'istituto vada presentata in una sola scuola a scelta del candidato (cosiddetta scuola "polo") che poi gestirà l'intera procedura. Si possono chiedere al massimo fino a 20 istituti, purché appartenenti alla stessa provincia. Tre le fasce per cui si può concorrere. Nella prima c'è spazio solo per i supplenti (circa 240mila) già inseriti nelle graduatorie a esaurimento (ma solo per il medesimo posto o classe di concorso). La seconda fascia è aperta agli abilitati (tipo Ssis) non inclusi nelle liste a esaurimento, mentre la terza fascia è riservata ai laureati, il cui titolo però deve essere valido per l'accesso all'insegnamento richiesto. Oltre al punteggio del titolo di studio, valgono pure titoli e servizi. Per esempio, una seconda laurea vale tre punti (come un master annuale di almeno 1.500 ore e 60 crediti), un dottorato 12, un diploma di specializzazione sei, un attestato di un corso di perfezionamento, uno. Per i servizi già prestati invece il punteggio è più semplice: per ogni mese si assegnano due punti, fino a un massimo di 12 per l'intero anno scolastico (i presidi infatti possono chiamare supplenti anche per coprire una maternità o un'aspettativa). Come avverrà quest'anno la convocazione? Per email o sms (e non più con il telegramma): Finalmente risparmieremo tempi e soldi, è il commento (soddisfatto) di alcuni dirigenti scolastici. |