Licei classici, la guerra del latino e greco I docenti abilitati nelle discipline letterarie contro la liberalizzazione della Gelmini. E i presidi avanzano un sospetto di Alessandra Migliozzi Il Messaggero, 25.7.2011 ROMA - Prof contro prof. Al liceo classico c'è maretta fra i docenti di latino e greco, colonne portanti dell'indirizzo, e quelli delle discipline letterarie abilitati, da quest'anno, a rosicchiare un po' delle loro ore. La storia è questa. Da sempre il prof di latino e greco è il re del classico. Al ginnasio la maggior parte delle ore sono le sue. Al super insegnante di lettere antiche spetta la formazione di base dello studente. Fino ad oggi, almeno, era così. Ma la Gelmini ha cambiato le carte in tavola e nei licei monta la protesta, con un appello firmato da oltre 200 docenti che sta facendo il giro delle redazioni e delle scuole. Da quest'anno, infatti, il ministero spalanca le porte del ginnasio per l'insegnamento di italiano, storia, geografia, latino anche a chi è abilitato per queste materie ma non per il greco. I tagli hanno fatto saltare tanti posti e bisogna piazzare gli insegnanti in esubero. Ai super laureati di lettere antiche è stato chiesto di fare spazio ai colleghi. Molti di loro perderanno ore e saranno suddivisi su più classi e cattedre e, soprattutto, come scrivono i docenti nel loro appello, ci sarà una caduta della «qualità della didattica delle lingue classiche: diventerà prassi abituale dividere l’insegnamento ginnasiale del latino e del greco, discipline caratterizzate da un elevatissimo grado di interdisciplinarità e pertanto comprensibili più efficacemente se affidate ad uno stesso docente». D'ora in poi i due mondi si separeranno. Ai ragazzi potrà capitare che il loro bravissimo insegnante di latino debba fare un collegamento con un testo greco di cui, però, saprà leggere solo la versione italiana. Per non parlare di eventuali comparazioni fra autori. Insomma, inevitabilmente chi avrà le due materie assegnate a insegnanti diversi si troverà di fronte ad una preparazione un po' depotenziata. Ma non finisce qui. Mentre ai prof di latino e greco è stato chiesto di fare spazio ai colleghi, per loro le porte degli altri licei e istituti restano sbarrate: «In seguito alla revisione delle classi di concorso, gli insegnanti abilitati in italiano, storia e geografia, oltre che negli istituti tecnici e professionali, potranno accedere ai licei (escluso il classico) - spiegano i docenti nel loro appello che riporta oltre duecento firme - gli insegnanti abilitati anche in latino, oltre che nei licei e istituti magistrali, potranno accedere al biennio del liceo classico (la loro presenza nel triennio del suddetto liceo era già contemplata)».
E gli
insegnanti abilitati anche in greco? «Anziché essere
promossi, sono stati bocciati. Potranno insegnare solo al liceo
classico, come del resto è sempre stato, e fin qui nulla di male, ma
se prima avevano, per così dire, l’esclusiva, adesso dovranno cedere
una parte delle loro ore ad altri docenti». Insomma, è guerra fra
poveri. E c'è già chi parla di «morte del liceo classico». |