Riforma dell’apprendistato:
il CdM approva definitivamente il decreto

di Lara La Gatta La Tecnica della Scuola, 29.7.2011

Nel corso della seduta del 28 luglio 2011, in attuazione della delega conferita al Governo, il Consiglio dei Ministri ha approvato definitivamente, con il consenso unanime delle Regioni e delle associazioni sindacali e con ampia adesione delle associazioni datoriali, il decreto legislativo che riforma l’istituto dell’apprendistato.

“Con il testo approvato dal Consiglio dei Ministri - leggiamo in una nota del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali - l'apprendistato si appresta a diventare il canale tipico di ingresso dei giovani nel mondo del lavoro attraverso un contratto di qualità che coniuga formazione e continuità occupazionale.

Come indica espressamente l'articolo 1 del decreto legislativo l'apprendistato è, infatti, un contratto di lavoro a tempo indeterminato con finalità formative e occupazionali”.

Tra le novità principali, l'estensione dell’apprendistato di alta formazione, utilizzabile ora anche ai fini del praticantato e per la selezione di giovani ricercatori da inserire in impresa.

Contro la dispersione scolastica, fondamentale è poi il rilancio dell’apprendistato di primo livello, utilizzabile ora non solo per i minorenni ma anche per gli under 25, con la possibilità di conseguire in ambiente di lavoro una qualifica triennale o un diploma professionale quadriennale rilasciati dalle Regioni.

Le ipotesi di apprendistato disciplinate dal nuovo Testo Unico sono dunque:

1) apprendistato per la qualifica e il diploma professionale per gli under 25 con la possibilità di acquisire un titolo di studio in ambiente di lavoro;

2) apprendistato di mestiere per i giovani tra i 18 e i 29 anni che potranno apprendere un mestiere o una professione in ambiente di lavoro;

3) apprendistato di alta formazione e ricerca per conseguire titoli di studio specialistici, universitari e post-universitari e per la formazione di giovani ricercatori per il settore privato;

4) apprendistato per la riqualificazione di lavoratori in mobilità espulsi da processi produttivi.

“A settembre – conclude il comunicato stampa - Governo, Regioni e parti sociali si troveranno per discutere la parallela rivisitazione dei tirocini formativi e di orientamento - stage - in modo da prevenirne drasticamente gli abusi e valorizzarne le potenzialità quale canale di primo contatto dei giovani col mondo del lavoro”.