Brunetta e le relazioni “strappate” di Pippo Frisone ScuolaOggi, 1.6.2011 Ci risiamo. Non sono bastate le circolari applicative e interpretative di Brunetta per fare chiarezza sul dlgs. 150/09. Le parole del ministro non hanno convinto né i sindacati né la magistratura del lavoro . Allora si è reso necessario emanare un nuovo decreto legislativo integrativo e correttivo del dlgs. 150/09. Due articoli che interpretano le parti più controverse. Lo schema di decreto venne approvato dal consiglio dei ministri del 21.1.11 ma solo il 13 maggio viene trasmesso al presidente del Senato per l’acquisizione dei pareri delle commissioni competenti. Entro 60 giorni con o senza il parere, il nuovo decreto entrerà in vigore. Nel bel mezzo l’Intesa del 4 febbraio che doveva rinviare alcuni punti controversi della riforma Brunetta dopo i rinnovi contrattuali, congelati fino al 2013. Adesso l’improvvisa accelerata col decreto interpretativo è oggettivamente uno strappo a quell’Intesa. E’ talmente improvvisa l’accelerata che non se ne sono accorti né Bonanni né Angeletti che risentiti per la mancata apertura del tavolo di confronto, ora chiedono udienza al Senato, per smentire il Ministro perché stavolta non li ha preventivamente consultati, contrariamente a quanto risulta scritto nel decreto. Se le circolari non convincono più nessuno, s’è detto il ministro, allora è meglio fare in fretta un decreto. Un decreto che taglia d’un sol colpo la testa al toro sindacale e giudiziario. Basta con la guerra infinita di sindacati e giudici che mettono il bastone tra le ruote all’applicabilità del decreto Brunetta sui contratti integrativi. Dire come fa il nuovo decreto che “le disposizioni introdotte dal medesimo decreto (150/09) si applicano immediatamente a tutti i contratti integrativi sottoscritti successivamente all’entrata in vigore” significa una sola cosa: ridurre ulteriormente il ruolo del sindacato e della contrattazione integrativa del pubblico impiego a mera informativa sindacale. L’utilizzo del personale,l’organizzazione del lavoro dell’orario, l’assegnazione ai plessi, l’utilizzo stesso del Fis, con l’entrata in vigore del decreto correttivo, sarà materia di stretta competenza del dirigente (scolastico) dell’ufficio(scuola) non più sottoposta a contrattazione. Ma è stato detto che le scuole non sono assimilabili ad un pubblico ufficio, che nelle scuole interagiscono con poteri e competenze autonome anche gli organi collegiali, che il potere e le competenze del Dirigente scolastico non sono stati sostanzialmente modificati dal decreto Brunetta rispetto al Dlgs.165/01. Basterà questa specificità a salvare la contrattazione integrativa nelle scuole sulle attuali materie previste dall’art.6 del CCNL nonostante Brunetta e il suo ultimo strappo? Noi, ancora una volta speriamo di sì. Ma lo strappo è forte per tutto il pubblico impiego. A rischio non solo la credibilità delle future relazioni sindacali messe a mal partito dall’ultimo decreto ma anche quella delle RSU, il cui rinnovo previsto a marzo del 2012, ci darà sì degli organismi unitari nei luoghi di lavoro ma privi di un reale potere di contrattazione e di controllo. A meno che in questi 60 giorni non accada qualcosa di nuovo. Il vento del cambiamento sta soffiando sempre più forte nel nostro Paese. |