SCUOLA

 Sciopero contro tagli alla scuola,
a rischio migliaia di scrutini

Protesta dei sindacati di base Cobas e Unicobas
potrebbe interferire con i consigli di classe più importanti
Protesta dei sindacati di base: previsti presidi sotto il Miur

 TM news, 8.6.2011

Roma, 8 giu. (TMNews) - Gli ultimi giorni di scuola non attenuano le proteste dei sindacati e dei movimenti in lotta contro la politica dei tagli intrapresa dal governo. Anzi, sembrano rinvigorirle. A partire da domani i sindacati di base, Cobas e Unicobas, hanno in programma lo sciopero degli scrutini: una modalità di protesta che potrebbe creare diversi problemi al normale svolgimento dei consigli di classe più importanti. Lo scorso anno furono oltre 20mila gli scrutini slittati.

Poiché la legge in vigore prevede che anche con un solo scioperante i consigli di classe di fine anno vadano rimandati (lo scrutinio si deve svolgere con il numero di docenti cosiddetto "perfetto"), la decisione costringerà i dirigenti scolastici a riconvocare in fretta le riunioni e molti a portarle a termine solo alla terza occasione. L'adesione allo sciopero degli scrutini è consentita al massimo per due convocazioni consecutive.

Gli ultimi giorni di scuola non attenuano le proteste dei sindacati e dei movimenti in lotta contro la politica dei tagli intrapresa dal governo. Anzi, sembrano rinvigorirle. A partire da domani i sindacati di base, Cobas e Unicobas, hanno in programma lo sciopero degli scrutini: una modalità di protesta che potrebbe creare diversi problemi al normale svolgimento dei consigli di classe più importanti: lo scorso anno furono oltre 20mila gli scrutini slittati. Poiché la legge in vigore prevede che anche con un solo scioperante i consigli di classe di fine anno vadano rimandati (lo scrutinio si deve svolgere con il numero di docenti cosiddetto 'perfetto'), la decisione costringerà i dirigenti scolastici a riconvocare in fretta le riunioni e molti portarle a termine solo alla terza occasione (l'adesione allo sciopero degli scrutini è consentita al massimo per due convocazioni consecutive).

Secondo Piero Bernocchi, portavoce nazionale Cobas, "sarà uno sciopero contro la scuola-miseria, per la cancellazione dei tagli degli organici, l'assunzione dei precari su tutti i posti vacanti e disponibili, l'apertura immediata della trattativa per il contratto con adeguati aumenti salariali, l'inserimento nella Finanziaria delle somme per la restituzione degli scatti di anzianità scippati, contro lo strapotere dei presidi-padroni, per la restituzione a tutti del diritto di assemblea". Il rappresentante Cobas ha annunciato, inoltre, che lo sciopero punterà a convincere le istituzioni scolastiche a dire la parole fine alla "pratica illegale dei quiz Invalsi in orario di lezione, l'eliminazione degli indovinelli nell'esame di terza media e per impedire l'introduzione dei quiz anche nell'esame di maturità delle superiori dal prossimo anno, come minacciato dalla Gelmini". Lo sciopero riguarderà, domani e dopodomani, i docenti in servizio nelle Marche ed in Puglia (le prime regioni a terminare, oggi, l'anno scolastico); venerdì e sabato toccherà al Veneto. In quasi tutte le altre regioni italiane - Abruzzo, Basilicata, Campania, Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Molise, Piemonte, Sicilia, Toscana, Trentino, Umbria e Valle d'Aosta, dove l'ultima campanella dell'anno scolastico suonerà sabato - lo sciopero si svolgerà il 14 e 15 giugno. Gli ultimi scrutini ad essere in pericolo saranno quelli della Liguria e della provincia di Bolzano, dove lo sciopero è stato programmato per il 16 e 17 giugno. Non tutti i docenti potranno però aderire alla mobilitazione estiva: "a causa delle normative sul diritto di sciopero - ha spiegato l'Unicobas - sono escluse le classi impegnate negli scrutini finali propedeutici allo svolgimento degli esami conclusivi dei cicli di istruzione, negli esami di qualifica negli istituti professionali o relativi alle licenze di maestro d'arte negli istituti d'arte, nonché le attività relative agli esami di idoneità e le classi impegnate negli esami di licenza media". Ma le proteste non saranno contrassegnate solo dagli scioperi.

Oggi, a partire dalle 17,30, il 'Coordinamento scuole elementari' di Roma ha convocato un presidio nei pressi del ministero dell'Istruzione: la contestazione intende sensibilizzare l'amministrazione a tornare sulla decisione di tagliare organici del personale e classi in vista del prossimo anno. L'iniziativa, che si svolgerà per tre pomeriggi consecutivi, sino a venerdì, prevede anche la realizzazione di concerti, spettacoli teatrali e laboratori vocali. "Questa - sostiene il coordinamento capitolino - è la settimana decisiva per il ripristino della legalità nelle nostre scuole: partecipiamo tutti, cittadini, bambini, genitori, insegnanti e personale Ata, più numerosi e rumorosi che mai alle iniziative".

La prossima settimana, il 14 e 15 giugno, toccherà ai Cobas presidiare il dicastero di viale Trastevere. Una delle categorie più coinvolte nelle contestazioni sarà ancora una volta quella dei precari. "Dopo la buona riuscita della campagna contro l'Invalsi, che ha mostrato una certa vitalità tra i lavoratori della scuola, - spiegano i Precari Cobas Scuola - è necessario rimettere al centro la questione tagli ed è compito dei precari della scuola mettere in campo una mobilitazione radicale che possa strappare il velo che rende invisibile agli occhi della società la nostra condizione e la nostra rabbia".