Lega: il bonus non da Tuttoscuola, 15.6.2011 Attaccata dall’opposizione e dall’Anief, senza la solidarietà della maggioranza, mentre i sindacati scuola fanno da spettatori, la Lega difende le ragioni della sua proposta del bonus di permanenza, anche se teme che il relativo emendamento al decreto legge 70/2011 sullo sviluppo ben difficilmente potrà essere recepito. “Il bonus di permanenza per gli insegnanti precari non è contro il Sud. Noi diciamo che vanno innanzi tutto mantenute le promesse fatte dal Governo nel 2007”. Il senatore Mario Pittoni, capogruppo del Carroccio in commissione Istruzione del Senato, ideatore della proposta che prevede un bonus di 40 punti per gli insegnanti che scelgono di non spostarsi, spiega ancora una volta la sua iniziativa: “vanno innanzi tutto mantenute le promesse fatte dal Governo nel 2007. Allora le graduatorie sono state trasformate da permanenti a esaurimento (cioè chiuse) in vista della riforma del reclutamento e di un congruo numero di stabilizzazioni (legate comunque alla situazione economica generale e conseguentemente presto "frenate" dallo stesso Centrosinistra)”. Per Pittoni i trasferimenti di graduatoria non solo tradiscono le indicazioni del 2007, ma possono determinare il rischio di una pesante "transumanza" di insegnanti dal Sud al Centro-Nord in conseguenza dei loro punteggi elevatissimi. Per il parlamentare leghista, “Senza interventi mirati, l'intero corpo docente precario delle regioni centrosettentrionali rischia da un anno all'altro l'espulsione dall'insegnamento. In attesa della riforma del reclutamento su base regionale che, pur garantendo la libera scelta del territorio ove posizionarsi, consentirà finalmente di scalare le liste per merito, a parità di condizioni con i candidati del posto (le regole saranno le stesse per tutte le regioni), per limitare i danni abbiamo elaborato una serie di proposte da veicolare nel decreto sullo sviluppo, all'attenzione delle Camere in queste settimane. Tra queste, la possibilità di attingere alle liste attuali per gli inserimenti in ruolo, e un bonus per la permanenza nella stessa provincia”. Quanto poi al dubbio di incostituzionalità del bonus, di cui parlano in molti, Pittoni fa presente che “il meccanismo è già previsto dal Contratto collettivo nazionale integrativo per i titolari e, contrariamente a quanto afferma qualche rappresentante dell'opposizione, assolutamente rispettoso della Costituzione, garantendo lo stesso trattamento sull'intero territorio nazionale, a differenza dei punti (bocciati dal Consiglio di Stato) di Trento che premiavano il servizio in loco, generando disparità di trattamento rispetto alle altre province”. |