Sulla Festa della Repubblica il malcontento
degli studenti: quasi uno su due vorrebbe emigrare

di A.G. La Tecnica della Scuola, 2.6.2011

A sostenerlo è il sito Studenti.it, che alla vigilia del 2 giugno ha realizzato un'indagine per raccogliere opinioni sulla qualità della vita e le opportunità che l’Italia offre alle nuove generazioni: alla domanda “L’Italia è un paese per giovani?”, solo il 2% ha risposto sì, sostenendo che si vive bene e ci sono opportunità. Il 42% si definisce “deluso” e vorrebbe andare all’estero.

La Festa della Repubblica italiana non sembra essere particolarmente sentita dai suoi cittadini più giovani: a sostenerlo è la redazione del sito internet Studenti.it, che nei giorni precedenti al 2 giugno ha realizzato un'indagine tra i suoi utenti per raccogliere opinioni sulla qualità della vita e le opportunità che l’Italia offre alle nuove generazioni.

Il quadro che è emerso dalle 880 risposte non è confortante. Alla domanda “L’Italia è un paese per giovani?”, solo il 2% ha risposto affermativamente, sostenendo che si vive bene e che ci sono opportunità. Il 26% invece, pur riconoscendo che in Italia si vive bene, ha dichiarato che le opportunità offerte ai giovani sono praticamente nulle.
Mentre per il 28% la situazione è negativa da entrambi i punti di vista, ovvero sia per la qualità della vita sia per le opportunità. Drastico il restante 42% dei partecipanti al sondaggio: si è definito “deluso” e ha apertamente dichiarato di voler andare all’estero.

Forse non occorreva un sondaggio on line per sapere che tra gli studenti prevalgono ormai verso le istituzioni sentimenti di indifferenza, spesso anche di scoraggiamento e disfattismo. Le percentuali, quasi unanimi, emerse dallo studio, non erano però scontate. E ancora meno il davvero alto numero dei giovani che per costruirsi una vita, in primis professionale, tentano la “carta” d’oltre confine. Fortunatamente, alla resa dei conti, i ragazzi che traducono in realtà questa voglia sono un numero molto più ridotto. Ma sapere che il desiderio è nell’animo di quasi un giovane su due non è proprio un bel segno. Ed è bene che lo si sappia, anche nel giorno della Festa della Repubblica.