Precari, riprende la mobilitazione di Alessandro Giuliani La Tecnica della Scuola, 19.6.2011 A pochi giorni dal voto sul Decreto sviluppo e dall’ultima sforbiciata agli organici, hanno deciso di unirsi nello slogan “uniti contro i tagli”: dopo aver presidiato piazza Montecitorio hanno convocato un’assemblea pubblica per il 19 giugno. Ed una di loro ha avviato lo sciopero della fame. La scuola è appena finita, ma la protesta dei precari della scuola contro l’operato del Governo riprende a farsi sentire: il preannunciato presidio del 17 marzo davanti a Montecitorio, organizzato dal movimento ‘Precari uniti contro i tagli', in contrasto netto con le norme che riguardano il mondo dell’istruzione contenute nel Decreto sviluppo, è stato solo il primo di una serie di iniziative, individuali e comuni.
Durante il presidio,
svolto nella calura romane senza bandiere o slogan legati a partiti
politici o sindacali, i precari hanno annunciato, attraverso un
comunicato, ulteriori iniziative: la prima è che “un gruppo di
lavoratori precari della scuola presidierà giorno e notte piazza
Montecitorio”, trasformando il presidio in “permanente”; la seconda
è la convocazione, per le ore 17 del 19 giugno, di “un'assemblea
pubblica rivolta atutto il mondo del precariato, in occasione della
giornata dell'indignazione precaria”; la terza decisione è di tipo
individuale è riguarda una supplente di Filosofia,Monja Marconi, in
servizio presso un liceo della capitale, che ha deciso di iniziare
lo sciopero della fame. Tra i punti del Decreto contestati dai precari figura la loro esclusione dagli effetti derivanti dalla "normativa europea che impone l'assunzione dopo tre anni di lavoro. Chiediamo l'immissione in ruolo di tutti i precari nel rispetto della normativa europea che impone l'assunzione dopo tre anni di contratto a tempo determinato. Intanto - continua la nota del comitato - i tagli proseguono inesorabili: è in corso la terza tranche dei 150.000 tagli agli organici e degli 8 miliardi ai finanziamenti imposti dalla Finanziaria del 2008". Il riferimento è all'annunciata eliminazione, da parte dell'amministrazione, di circa 19mila cattedre ed altri quasi 15mila posti di amministrativi, tecnici ed ausiliari: per l'ufficializzazione dei dati è ormai questione di giorni. Prima dei quali la protesta si annuncia davvero calda. |