Scatti di stipendio nella carriera quasi congelata da Tuttoscuola, 24.1.2011 I cedolini di stipendio di gennaio del personale della scuola nel riportare, come di consueto, la scadenza del trattamento economico in godimento, hanno introdotto una modifica di decorrenza, spostando di due anni in avanti il termine già precedentemente fissato. Chi nei cedolini di stipendio dei mesi scorsi rilevava come scadenza dell’attuale trattamento, ad esempio, il dicembre 2011 (con conseguente passaggio/scatto alla successiva posizione stipendiale dal gennaio 2012), nel cedolino di gennaio si è visto modificare quella scadenza con una proroga di due anni (dicembre 2013) e con un corrispondente uguale ritardo del passaggio alla posizione stipendiale superiore (scatto dal gennaio 2014). Nella manovra finanziaria di inizio estate (legge di conversione n. 122/2010) era stata prevista per il solo personale della scuola la sterilizzazione di tre anni (2010, 2011 e 2012) ai fini della progressione di carriera. Contemporaneamente era stata prevista, dopo una intesa sindacale, l’utilizzo dei risparmi di sistema (30%) derivanti dalla manovra finanziaria dei tagli (legge 133/2008), per assicurare allo stesso personale della scuola gli scatti che, comunque, fossero maturati proprio nel periodo 2010-2012. Era un modo surrettizio di far rivivere la carriera congelata utilizzando risorse interne al sistema scolastico. Tra attese e polemiche il decreto interministeriale su questi scatti relativi al decorso anno e da corrispondere quest’anno (di norma gennaio 2011) è stato finalmente emanato circa due settimane fa, dopo aver verificato che esisteva un risparmio di 320 milioni di euro per pagarli. L’art. 4 di quel decreto, nel confermare la disponibilità dei risparmi 2010 per pagare gli scatti del 2011, precisava che Le risorse ... relative agli esercizi finanziari successivi al 2010, sono prioritariamente dedicate alle medesime finalità di cui all’art. 2 (scatti), entro il limite di quanto effettivamente reso disponibile. In poche parole sembra, dunque, di capire, in un contesto normativo e contabile che non brilla certamente per chiarezza, che il primo dei tre anni di carriera sterilizzati, il 2010, è stato salvato con i 320 milioni di euro risparmiati sulla manovra dei tagli. Per il momento restano congelati gli altri due anni, in attesa di essere a loro volta scongelati dai risparmi di sistema che si verificheranno nel 2011 e nel 2012. Lo spostamento di due anni per la decorrenza dei successivi passaggi stipendiali registrato nei cedolini di stipendio sembra, dunque, avere carattere temporaneo. Stando così le cose, se a fine 2011 saranno nuovamente accertati risparmi sufficienti per pagare un’altra annata di scatti, nel cedolino di gennaio 2012 la decorrenza di passaggio dovrebbe essere ridotta di un anno, se no, senza risparmi, resterà quel ritardo segnato nel cedolino di gennaio 2011. Visto che si sono già scatenate polemiche, anche in ambito politico oltre che sindacale, e visto anche che permangono ombre sulla progressione futura di carriera del personale della scuola dopo il triennio di congelamento, non sarebbe male che il ministero dell’economia fornisse una puntuale precisazione sui meccanismi adottati, in una logica di trasparenza e di chiarezza che può servire a evitare interpretazioni di parte o strumentali, disorientando il personale della scuola. |