"No al pettine: difendiamo
le graduatorie ad esaurimento"

Appello di un gruppo di precari contrari al pettine

gennaio 2011

Chi scrive si rivolge alla Vostra attenzione per esprimere la viva preoccupazione dei docenti precari regolarmente iscritti nelle graduatorie ad esaurimento della provincia fin dal 2007, per le conseguenze drammatiche che si prospetterebbero a seguito di una riapertura delle graduatorie nel 2011 con la possibilità di una nuova scelta della provincia di inserimento. Innanzitutto, verrebbe pesantemente penalizzata la continuità didattica per gli alunni, dal momento che i moltissimi insegnati precari inseriti dal 2007 nelle graduatorie ad esaurimento, lavorano da anni nella stessa scuola e si vedrebbero sorpassati da numerosi colleghi che nel 2007, quando è stato chiesto a tutti di scegliere in maniera definitiva, hanno scelto altre province. Cambierebbe allora tutto il personale precario delle scuole della zona, personale che rappresenta circa il 30% dei docenti in servizio.

Ci rivolgiamo a voi, dunque, per esporle tale questione, che riguarda i docenti precari inseriti nelle graduatorie ad esaurimento della provincia di Treviso, così come quelli iscritti nelle altre province del nord del Paese.

Le graduatorie ad esaurimento, ex permanenti, sono state istituite nel 2007 dal Governo Prodi all’interno di un piano che prevedeva la progressiva stabilizzazione del personale precario. In quell’occasione, con l’istituzione delle graduatorie ad esaurimento è stato richiesto a ciascun iscritto in tali graduatorie di compiere una scelta per una singola provincia d’inserimento in graduatoria: tale scelta aveva un valore vincolante per il proprio futuro, perché l’eventuale successivo trasferimento ad altra provincia avrebbe comportato l’iscrizione in coda e non secondo il proprio punteggio. Quindi, nel 2007 ciascun iscritto nelle graduatorie ad esaurimento ha operato una chiara scelta per una provincia di iscrizione, che ha comportato una decisione consapevole per le prospettive di vita professionale e personale di ognuno.

Da tali graduatorie ad esaurimento, ogni Ufficio Scolastico Provinciale attinge annualmente per le supplenze annuali e fino al termine delle attività didattiche; dal 2007 ad oggi, quindi, ciascun iscritto ha assunto il proprio incarico nella provincia allora scelta.

Un’eccezione a ciò è stata l’istituzione delle cosiddette “code”, previste nel 2009 dal Ministro Gelmini. Attraverso l’istituzione delle code, si è permessa la scelta di tre ulteriori province, nelle quali poter essere iscritti non secondo il proprio punteggio, bensì in un’ulteriore graduatoria che viene utilizzata a seguito di quella degli iscritti di quella provincia. Questo ha dato modo ad alcuni, prima fra tutti l’associazione sindacale ANIEF, di dare il via a una battaglia contro il principio dell’inserimento “in coda”,  reputato lesivo del principio della mobilità territoriale e del merito, perché l’inserimento in coda non avviene secondo il proprio punteggio, ovvero a pettine; ciò ha dato adito a ricorsi e controricorsi, per il momento bloccati dal pronunciamento del Ministero, che ha fatto sì che i precari regolarmente iscritti in una provincia non venissero superati in graduatoria dai precari delle graduatorie di coda.

A seguito di ciò, però, con il Decreto Legge 134/09, convertito nella Legge 167/2009, si vuole permettere l’inserimento in un’unica provincia scelta ex novo, in occasione della prossima apertura biennale delle graduatorie, prevista per la primavera del 2011: ciò disattenderebbe completamente quello che è stato istituito nel 2007, creando uno scossone in tutte le scuole, dove i precari sono circa il 30% del personale in servizio, e naturalmente nelle vite dei singoli, che si sono costruiti quelle poche prospettive che si possono costruire da precari sulla base della propria posizione nella graduatoria ad esaurimento della propria provincia d’iscrizione.

Sentiamo come profondamente ingiusto che chi ha basato le proprie prospettive personali sulle scelte che ha dovuto effettuare nel 2007, si veda tre anni più tardi rovesciate tutte le legittime aspettative sulle quali ha impostato la propria vita: non diciamo aspettative di una stabilizzazione a tempo indeterminato, ma almeno della possibilità di continuare a lavorare nella propria provincia senza essere sorpassati da nuovi inserimenti.

Rispetto a chi si appella al principio della mobilità territoriale e del merito costituito dal punteggio accumulato, vogliamo rispondere ricordando i diritti di chi si appella a ciò che la costituzione delle graduatorie “ad esaurimento” ha rappresentato nel 2007, cioè da parte degli inclusi, una chiara scelta consapevole della provincia nella quale iscriversi, e da parte di chi le aveva ideate, un tentativo di avviare a risoluzione il problema del precariato nella scuola, con la graduale immissione in ruolo degli insegnanti abilitati all’insegnamento, iscritti in tali graduatorie.

La richiesta che viene dall’ANIEF e da coloro che in nome della mobilità territoriale chiedono di scegliere ex novo una provincia nel 2011 nella quale essere inseriti a pettine secondo il proprio punteggio, non solo disattende tutto ciò che è stato fatto nel 2007, creando scompiglio e discontinuità nelle scuole, ma non risolve neppure nulla rispetto al problema del precariato, perché non rimedia alla carenza dei posti determinata dai tagli, ma semplicemente scarica il problema da alcuni precari ad altri, perpetuandone la “guerra tra poveri” e non avviando alcuna soluzione.

Rispetto a tale questione non vogliamo inoltre che essa sia strumentalmente interpretata come una battaglia dei precari del nord contro quelli del sud, perché con questo appello non chiediamo che per essere iscritti in una provincia sia necessario essere del luogo e rispettiamo anzi le scelte compiute nel 2007 da chi ha deciso per il proprio futuro professionale di iscriversi in un’altra provincia, scelta che per ciascuno è stata impegnativa e consapevole sul piano personale; chiediamo ciò che ci pare formalmente e sostanzialmente corretto, cioè che la scelta che ciascuno di noi ha compiuto venga rispettata nei fatti e non calpestata ora da nuovi inserimenti. Chiediamo di poter continuare a lavorare nella provincia nella quale insegniamo dal 2007: chiediamo cioè che nella primavera del 2011 si consenta solo di aggiornare semplicemente il punteggio di servizio, all’interno della provincia già scelta nel 2007.  

La nostra richiesta è pertanto quella di modificare la legge 167/2009 garantendo l’utilizzo delle graduatorie ad esaurimento, attraverso modalità di aggiornamento che escludano il trasferimento del proprio punteggio da una provincia a un’altra, rispettando cioè il principio che ha decretato nel 2007 la creazione stessa di tali graduatorie.  

 

Bernardetta Dardengo, Monica Pederiva e Sara Perencin. docenti precari CONTRARI al pettine