BERLUSCONI: "Travisate
le mie parole su scuola pubblica"
da
Leggo, 27.2.2011
ROMA - «Come al solito
anche le parole che ho pronunciato sulla scuola pubblica sono state
travisate e rovesciate da una sinistra alla ricerca, pressochè ogni
giorno e su ogni questione possibile, di polemiche infondate,
strumentali e pretestuose». Lo afferma il presidente del Consiglio
Silvio Berlusconi in un comunicato.«Desidero perciò chiarire
nuovamente - prosegue il presidente del Consiglio nel comunicato -
senza possibilità di essere frainteso, la mia posizione sulla
scuola».
«Il mio Governo -
sottolinea Berlusconi - ha avviato una profonda e storica riforma
della scuola e dell'Università, proprio per restituire valore alla
scuola pubblica e dignità a tutti gli insegnanti che svolgono un
ruolo fondamentale nell'educazione dei nostri figli in cambio di
stipendi ancora oggi assolutamente inadeguati». «Questo non
significa - si legge ancora nel comunicato - non poter ricordare e
denunciare l'influenza deleteria che nella scuola pubblica hanno
avuto e hanno ancora oggi culture politiche, ideologie e
interpretazioni della storia che non rispettano la verità e al tempo
stesso espropriano la famiglia dalla funzione naturale di
partecipare all'educazione dei figli». «Le mie parole, perciò -
aggiunge il premier - non possono essere in alcun modo interpretate
come un attacco alla scuola pubblica, ma al contrario come un
richiamo al valore fondamentale della scuola pubblica, che
presuppone libertà d'insegnamento ma anche ripudio
dell'indottrinamento politico e ideologico».
LE DICHIARAZIONI DEL PREMIER «Educare i figli liberamente
vuol dire non essere costretti a mandarli in una scuola di Stato
dove ci sono degli insegnanti che vogliono inculcare dei principi
che sono il contrario di quelli che i genitori vogliono inculcare ai
loro figli educandoli nell'ambito della loro famiglia». Lo ha
affermato il presidente del Consglio Silvio Berlusconi nel corso del
suo intervento al congresso dei Cristiano riformisti, riprendendo un
passaggio del discorso che tenne nel '94 alla Fiera di Roma in una
delle sue prime manifestazioni pubbliche.
"STOP BAGNO DI SANGUE" «Se tutti siamo d'accordo possiamo
mettere fine la bagno di sangue e sostenere il popolo libico». Lo ha
detto Silvio Berlusconi intervenendo al 46/mo congresso dei
Repubblicani. Il presidente del consiglio ha sottolineato che a suo
avviso gli sviluppi della situazione del nord Africa «sono molto
incerti perchè quei popoli potrebbero avvicinarsi alla democrazia ma
potremmo anche trovarci di fronte a centri pericolosi di
integralismo islamico». «C'è il rischio - ha ribadito il premier -
di una emergenza umanitaria con decine di migliaia di persone da
soccorrere».
"NESSUNO PUÒ PREVEDERE GLI AVVENIMENTI" «Sta cambiando lo
scenario geopolitico e l'Italia ne è coinvolta. Nessuno ha potuto
prevedere quello che è successo in Libia e quello che è accaduto
qualche settimana prima in Tunisia e in Egitto, e nessuno potrà
prevedere cosa avverrà». Lo afferma il premier Silvio Berlusconi,
intervenendo al congresso del Pri.
"I COMUNISTI RIMANGONO TALI" «I comunisti di casa nostra
erano e rimangono ancora oggi comunisti». Lo ha detto il premier
Silvio Berlusconi intervenendo al Congresso dei Cristiano
riformisti. Berlusconi ha ricordato il motivo che lo spinse nel 1994
a scendere in campo, vale a dire «impedire che la più atroce
ideologia della storia dell'umanita, e cioè il comunismo, prendesse
il potere anche in Italia». Berlusconi ha poi iniziato a leggere il
suo discorso della discesa in campo 17 anni fa.
"COME DE GASPERI CONTRO IL COMUNISMO" «Abbiamo nella nostra
storia e li teniamo stretti nel nostro cuore uomini come De Gasperi
e come don Sturzo, che seppero opporsi al comunismo e gli vietarono
di diventare il partito dominante nell'Italia degli anni successivi
e noi siamo ancora qui, primariamente, per la stessa ragione». Lo ha
afferamto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nel suo
inervento al congresso del Movimento dei cristiano riformisti. «Nel
'94 -ha ricordato- molti di noi che prima non avevano mai pensato di
fare politica, sentirono che incombeva sul nostro Paese un pericolo
grande: quello che l'ideologia più disumana e criminale della
storia, il comunismo, potesse prevalere in Italia. Un giorno il
professor Urbani venne da me e mi presentò i sondaggi della sua
università: il Partito comunista con il 34% dei voti, si sarebbe
preso, grazie alla nuova legge elettorale che il Partito comunista
per primo aveva voluto, l'82% dei seggi. Saremmo diventati un paese
a guida totalmente comunista. I comunisti di casa nostra erano e
sono tuttora comunisti», ha concluso il premier, facendo un paragone
con l'evoluzione laburista e socialdemocratica verificatasi,
rispettivamente, in Gran Bretagna e in Germania.
"A 12 ANNI CONOSCEVO IDEOLOGIA COMUNISTA" «A dodici anni
avevo già chiaro quale fosse l'ideologia comunista». Silvio
Berlusconi, ospite d'onore al secondo congresso dei
Cristiano-riformisti, racconta tra le acclamazioni le origini della
sua verve anticomunista e dice di essere stato per 8 anni dai
Salesiani: «Lì ho conosciuto un giovane sacerdote che mi raccontava
cose quasi incredibili dall'Urss. Aveva avuto come compagno di banco
a scuola uno studente che poi si trovò di fronte come prete e
divenne il suo inquisitore. Voleva sapere l'indirizzo del suo
vescovo e di fronte al suo rifiuto mi portò davanti padre, madre e
due fratelli sparandoli in faccia uno ad uno così ho capito che cosa
era il comunismo, fenomeno - ha concluso Berlusconi - che non sta
ancora completamente alle nostra spalle anche perchè i comunisti di
casa nostra sono e restano tutt'ora comunisti».
"AVANTI CON LEGGE INTERCETTAZIONI" «Andremo avanti sulla
riforma per le intercettazioni perchè non c'è libertà in un Paese in
cui appena si alza la cornetta del telefono altre persone ascoltano
e dove le persone possono essere manipolate». Lo afferma il premier
Silvio Berlusconi, intervenendo al congresso dei Cristiano
riformisti.
"INTERCETTAZIONI NON SONO PROVE" «In nessun paese civile le
intercettazioni si possono portare in processo come prova, nè per
l'accusa nè per la difesa». Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi
intervenendo al Congresso dei Cristiano riformisti, annunciando che
il governo «porterà presto» in parlamento la riforma delle
intercettazioni.
"DIASPORA FLI CI HA FATTO BENE" «La diaspora del Fli ci ha
fatto bene e ci farà molto bene. Perchè prima Fini ed i suoi ci
vietavano di presentare in Parlamento certe riforme come le
intercettazioni». Lo dice il premier, Silvio Berlusconi,
intervenendo dal palco al congresso dei Cristiano Riformisti a Roma.
"L'OPPOSIZIONE TENTA SPALLATA CON MANOVRE DI PALAZZO" Parlando
di riforme, il premier Silvio Berlusconi fa un appello
all'opposizione che, a suo dire, «dev'essere responsabile e di tipo
europeo. Purtroppo - dice intervenendo al congresso dei repubblicani
- siamo lontani da questo, perchè abbiamo un'opposizione con cui ci
confrontiamo, che non ha mai rinunciato all'illusione della spallata
con la magistratura e con manovre di palazzo per sovvertire un
risultato che non riescono ad ottenere attraverso le urne». «Noi -
prosegue - non verremo meno ai nostri compiti e al dovere di guidare
questa nazione verso il futuro».
"CHIEDEREMO AUMENTI DI SOTTOSEGRETARI" «A breve faremo una
rivisitazione della squadra di governo chiedendo l'aumento del
numero dei sottosegretari perchè ora i ministri e i sottosegretari
devono stare di più in Parlamento». Lo afferma il premier Silvio
Berlusconi, intervenendo al congresso dei Cristiano riformisti e
impegnandosi nella richiesta fatta precedentemente da Antonio
Mazzocchi e cioè di un sottosegretariato per i disabili
"CRESCITA BASSA? ITALIA HA TROPPI HANDICAP" La crescita
bassa dell'Italia è dovuta ai «molti handicap» che l'Italia si porta
appresso, come il debito pubblico, una pubblica amministrazione e
una giustizia civile inefficienti o la mancanza di centrali nucleari
che fanno salire il costo dell'energia, tutti problemi rispetto ai
quali «il governo non ha la bacchetta magica». Lo ha detto il
premier Silvio Berlusconi al congresso dei Cristiano
riformisti. «Entrando qui qualcuno mi ha chiesto 'ma come mai noi
cresciamo solo dell'1,5%?'. Io sento sento questo da tanti
opinionisti che si dimenticano tutti l'Italia che noi abbiamo
ricevuto nel 1994 e si dimenticano che abbiamo il terzo debito
pubblico del Mondo e il primo d'Europa, che ci costringe a spendere
a a sprecare in interessi passivi ogni anno 5 punti di Pil. E questo
ci impone scelte difficili». «Dimenticano - ha proseguito Berlusconi
- che noi abbiamo delle infrastrutture che hanno il 50% in meno
degli altri Paesi, come Spagna, Francia o Germania» che implicano
perdite di tempo e costi per le aziende. «Dimenticano questi signori
- ha aggiunto alzando il tono della voce - che gli ecologisti di
sinistra 20 anni fa ci hanno fermato nella costruzione delle
centrali nucleari, il che oggi si trasforma in un costo del 30, 40,
50% di costi in più per famiglie e aziende dell'energia rispetto ad
altri Paesi, come la Francia». «Si dimenticano questi signori che
noi abbiamo ricevuto da chi ci ha preceduto - ha insistito il
presidente del Consiglio - una Pubblica amministrazione che ci costa
4400 euro a testa per ciascun cittadino, contro i 3300 che spendono
i cittadini tedeschi, olandesi o spagnoli; ed è pletorica,
inefficente e molto spesso si trasforma i oppressione burocratica.
Abbiamo cominciato a riformarla - ha sottolineato - ma non abbiamo
la bacchetta magica» «Si dimenticano questi opinionisti che abbiamo
ereditato una gistizia civile che impiega 8 anni per una causa di
lavoro, 10 anni per una causa di fallimento, 10 anni per far si che
chi ha emesso una fattura giusta possa ottenerne il pagamento».
«Questi sono handicap con cui noi ci misuriamo ogni giorno - ha
concluso Berlusconi - noi che abbiamo responsabilità di governo, le
famiglie e le imprese».
"LA MAGGIORANZA HA I NUMERI" «L'Italia non ha bisogno di
instabilità e tensioni ma di un processo riformatore fino alla fine
della legislatura. Un processo che noi porteremo avanti in coerenza
con il mandato elettorale, perchè abbiamo una maggioranza forte nei
numeri, che ha il diritto e il dovere di realizzare le riforme». Lo
afferma il premier Silvio Berlusconi, intervenendo al congresso del
Pri.
"POLITICA SIA UNITA, BASTA TEATRINI" «Una classe dirigente
seria deve unirsi e non avvitarsi in polemiche mediocri e in
teatrini che non abbassano il sipario nemmeno di fronte alle
tragedie della storia». Lo afferma il premier Silvio Berlusconi
intervenendo al congresso dei repubblicani. «È per questo che io mi
rivolgo a voi repubblicani, che avete il senso della storia e delle
istituzioni».
COPPIE GAY NON SARANNO MAI FAMIGLIA" «Finchè governeremo noi non
ci saranno mai equiparazioni tra le coppie gay e la famiglia
tradizionale, cosi come non saranno mai possibili le adozioni di
bambini per le coppie omosessuali». Lo afferma il premier Silvio
Berlusconi, intervenendo al congresso dei Cristiano riformisti.
"OPPOSIZIONE? POLEMICHE DESOLANTI" «Sono desolanti le
polemiche provinciali delle opposizioni in Italia sulla Libia e i
piccoli tentativi di attaccare il governo su politiche che sono
state sempre fatte da molto decenni». Lo ha detto Silvio Berlusconi
intervenendo al 46/mo congresso dei Repubblicani
"VI INVITO TUTTI AL BUNGA BUNGA" «Grazie per questo applauso, vi
inviterei tutti al bunga bunga ma resterete delusi». Il premier
Silvio Berlusconi con una battuta saluta i militanti del Pri che lo
accolgono nella sala del convegno con un applauso e a l grido di 'Silvio-Silviò.
Dalla platea però, oltre agli applausi, parte anche qualche fischio
all'indirizzo del Cavaliere.
"GOVERNO FINO AL 2013" «Il Governo è saldo e continuerà a
lavorare per tutta la legislatura, fino al 2013, per completare il
programma di riforme che è stato premiato dagli italiani nelle
elezione del 2008». Lo dice il premier Silvio Berlusconi in un
messaggio inviato ai promotori e ai partecipanti alla prima giornata
di riflessione politica per i giovani del PdL, dedicata al tema 'I
valori dell'unità nazionale e il federalismò, promossa dal senatore
Raffaele Lauro (PdL), organizzata dal Pdl di Sorrento e in programma
domani proprio a Sorrento.
RIFORME CONTRO LE FORZE DELL'ODIO" «Per celebrare l'Unità
d'Italia siamo innanzitutto chiamati a eliminare il divario tra le
diverse realtà territoriali, favorendo il pieno sviluppo delle
potenzialità del Mezzogiorno. Per centrare questo obiettivo, noi ci
siamo mossi sul terreno che preferiamo: quello dei fatti concreti».
Lo dice il premier Silvio Berlusconi in un messaggio inviato agli
organizzatori della prima giornata di riflessione politica per i
giovani del Pdl in programma domani a Sorrento (Napoli). «Il nostro
Governo - aggiunge - ha avviato il Piano per il Sud per portare
nuove risorse e infrastrutture. Inoltre, abbiamo dichiarato guerra
alla criminalità organizzata ottenendo risultati record per arresti
di latitanti e confische di beni. Infine, per favorire nel
Mezzogiorno una cultura del buongoverno, stiamo portando avanti la
riforma federale con l'obiettivo di responsabilizzare la gestione
degli Enti locali ed eliminare gli sprechi. Noi vogliamo portare il
Sud d'Italia ai posti di eccellenza che gli competono e vogliamo
continuare a fare le riforme di cui il Paese ha bisogno. Per farlo,
ci troviamo a lottare contro le forze dell'odio, della
conservazione, del malaffare del clientelismo».
"LAVORARE A SVILUPPO E CRESCITA CIVILE" «L'unità del nostro
Paese è stata raggiunta grazie al coraggio e al sacrificio di molti
che hanno anteposto l'amore per la Patria a tutto il resto, anche a
rischio della propria vita. Oggi noi tutti siamo chiamati a rendere
omaggio a quegli eroi che sognarono un'Italia unita, forte e
protagonista. Non è retorica lo strumento, con cui poter commemorare
quelle straordinarie vicende storiche. Il modo migliore per
festeggiare i 150 anni della nostra Nazione è, infatti, lavorare
concretamente, con passione e spirito di servizio, per lo sviluppo
del nostro Paese e la sua crescita civile». Lo dice il premier
Silvio Berlusconi in un messaggio inviato ai promotori della prima
giornata di riflessione politica per i giovani del Pdl in programma
domani a Sorrento (Napoli) italiana».