La scuola: integrazione sociale

  da DireGiovani.it, 7.2.2011

Italia invasa dagli stranieri? Si! Negli ultimi anni infatti gli immigrati presenti nel nostro paese sono all’incirca 4,2 milioni, concentrati soprattutto nelle grandi città. Uomini, donne e bambini giunti in Italia per un futuro migliore, una stabilità e con la speranza di integrarsi nella nostra società. Sono appunto i bambini, i primi, a far fronte a questo problema. Molti di loro infatti non sanno parlare l’italiano, perché troppo piccoli o perché sono giunti in Italia da poco tempo.

Ma il problema più grande sorge nel momento in cui questi bambini vengono iscritti a scuole italiane, che devono dare un’istruzione adeguata per la loro formazione. Purtroppo non è facile. Si crede che questi bambini, presenti ormai in percentuali molto alte nelle nostre scuole, possono creare disagi a quelli italiani, in quanto le insegnanti, per aiutare quelli con maggiori difficoltà, fanno rimanere indietro gli altri alunni. Perciò, nelle classi si riscontrano disagi sia da parte degli alunni italiani che da quelli stranieri, facendo si che si affievolisca l’apprendimento delle discipline scolastiche.

Di fronte a questi problemi il Ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini ha introdotto nuove riforme, volte a migliorare la situazione attuale. Innanzi tutto, ha istituito un “tetto” limite di stranieri per classe, pari al 30%, una percentuale comunque variabile. Secondo i territori la percentuale può salire o scendere, in base alle competenze degli stranieri. Si è introdotto un test d’ammissione per stabilire le conoscenze dei singoli alunni, così da facilitare la distribuzione nelle classi o inserirli in corsi intensivi nello stesso istituto. Oltre agli aspetti positivi, ovvero bambini seguiti da vicino, tutto questo potrebbe presentare anche aspetti negativi. I bambini infatti potrebbero essere discriminati dai compagni rendendo difficile così, la loro integrazione nella società. La soluzione migliore sarebbe quindi far interagire fra loro i bambini, aiutandoli ad inserirsi nelle nostre tradizioni e nel nostro contesto sociale. Tutto ciò al fine di assicurare ai bambini un’infanzia serena, come dovrebbero vivere tutti i bambini del mondo, in pace e allegria.



Flavia Tetto III BL
LICEO STATALE “V.CAPIALBI”

VIBO VALENTIA